La Nuova Sardegna

Nuoro

In biblioteca a Macomer arrivano i prestiti online

di Giulia Serra
In biblioteca a Macomer arrivano i prestiti online

Il Comune aderisce al servizio Media library che contiene libri, giornali e film Protesta l’ex sindaco Uda: «C’è già il centro servizi Unla, perché ignorarlo?» 

28 aprile 2020
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MACOMER. La biblioteca comunale diventa digitale. L’amministrazione ha ufficializzato l’adesione alla piattaforma Mlol, MedialibraryonLine, ovvero a un sistema che consente di offrire gratuitamente agli utenti un servizio di prestito digitale che può essere utilizzato sia dalle postazioni della stessa biblioteca, ma anche dalla scuola o dall’ufficio o, più semplicemente, da casa. Per gli utenti significa aver accesso a ebook, audiolibri, riviste e quotidiani locali, nazionali ed internazionali, con la disponibilità quotidiana di 7mila giornali in versione digitale. L’operazione è costata 3.764 euro e, puntualizza l’assessora alla cultura Tiziana Atzori, permette alla biblioteca di arricchire ed ampliare la propria offerta affiancando agli strumenti tradizionali – attualmente sospesi nuove soluzioni «per accedere a contenuti culturali, per informarsi, per produrre e rigenerare conoscenze».

La decisione di aderire alla piattaforma ha però sollevato anche qualche perplessità. Ad esprimerla è Riccardo Uda, ex sindaco di Macomer e da qualche mese anche ex consigliere di minoranza, che ha affidato ai social una netta stroncatura: «Il Centro servizi culturali di Macomer dal 2011 offre un encomiabile servizio gratuito sui prestiti online, oggi il Comune di Macomer decide di buttare 3.700 euro per fornire lo stesso servizio dalla medesima piattaforma». Una critica alla quale l’assessora Atzori replica ribadendo il ruolo fondamentale e non contrastante della biblioteca comunale e del centro servizi Unla: «Si tratta di due realtà culturali fondamentali per la nostra comunità e che garantiscono, in maniera eccellente, professionalità e competenze, ognuno con i propri indirizzi per soddisfare le richieste dei propri utenti. Si sa – è la stoccata all’ex consigliere – quando certi luoghi non si frequentano, non si possono conoscere le esigenze dei numerosi utenti e il rischio è fare le solite brutte figure, soprattutto quando chi poteva valorizzare questi luoghi non l’ha fatto».

«L’assessora è intervenuta senza rispondere nel merito della questione, ma facendo riferimento alle qualità personali e denigrando l’autore della critica – risponde l’ex sindaco - La scelta, oltre a rappresentare lo sperpero di denaro pubblico in un periodo estremamente delicato per tutta la comunità, rimarca l’incapacità dell’assessora a costruirsi una visione d’insieme dei servizi culturali in città».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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