La Nuova Sardegna

Nuoro

Dal nulla all’oratorio e al palazzetto

Dal nulla all’oratorio e al palazzetto

Negli ultimi 20 anni sono state realizzate strutture messe a disposizione di tutti

05 giugno 2020
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NUORO. L’oratorio, il fulcro dell’attività dei Salesiani, con l’Estate ragazzi, la proposta alternativa alla noia che ha coinvolto, attraverso gli anni, migliaia di bambini e adolescenti. Ci sarà anche quest’anno, «limitata dalle disposizioni dell’emergenza sanitaria», ma comunque ci sarà.

Ma la presenza dei Salesiani a Nuoro ha significato anche realizzare, oltre che una chiesa, un vero e proprio palazzetto dello Sport capace di 400 posti, campo da calcio, e un centro di formazione professionale gestito dal Cnos Fap, l’ente dell’opera salesiana che si occupa di formazione. «Riconvertito in centro di aggregazione giovanile», sottolinea don Gianluca. Il fatto è che questa struttura realizzata nel 2002 per la formazione dei giovani, ha subìto il brusco taglio imposto alla formazione professionale regionale dall’allora governatore Renato Soru.

Sorto quasi dal nulla, una specie di miracolo: la parrocchia, il palazzetto e il centro sono il frutto della mente incredibilmente fertile di don Mario Ullucci, parroco di San Domenico Savio per undici anni, dal 1995 al 2006. Don Mario è mancato lo scorso anno, ma tutti ne ricordano l’instancabile attività e la fermissima volontà nel dare alla parrocchia una prospettiva, un futuro. Anche attraverso l’ambizioso progetto del palazzetto e del centro di formazione. Sorrideva, don Mario, quando si citava la vecchia storia del fatto che dove prendano i soldi i salesiani sia uno dei tre misteri che nemmeno l’Onnipotente è in grado di svelare - assieme al numero di ordini delle suore e a cosa pensino i gesuiti –; ma andava avanti tra progetti, finanziamenti, opportunità. Per i suoi parrocchiani e per la città, perché i Salesiani hanno sempre fatto dell’apertura la loro cifra di condivisione. Oratorio aperto a tutti i giovani, strutture aperte alla città. Hanno ricambiato, i parrocchiani e i nuoresi, con la generosità. «La generosità ci ha consentito di finire di pagare il mutuo, e di fare tutte queste cose», ha voluto ricordare don Gianluca. E ora, i ragazzi e la città resteranno un po’ orfani. Nonostante le rassicurazioni, non sarà più lo stesso.(simonetta selloni)

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