La Nuova Sardegna

Nuoro

Germania e città d’arte: a Macomer riprendono i viaggi

di Alessandra Porcu
Germania e città d’arte: a Macomer riprendono i viaggi

Dopo la fase della quarantena riparte l’attività delle agenzie. «Chi si sta spostando spesso lo fa per lavoro o per piccoli tour di piacere in Italia»

06 giugno 2020
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MACOMER. «I segnali di una seppur minima ripresa sembrano esserci. Le persone si rivolgono a noi anche solo per chiedere un preventivo. Certo, in questo periodo – precisa Michele Floris titolare dell'agenzia viaggi Tizypuntomike di Macomer – nessuno ha in mente una vacanza di qualche settimana. Chi parte, lo fa per tre o al massimo quattro giorni». Dal Marghine e da paesi come Bonorva e Pozzomaggiore, al momento, si lascia la Sardegna quasi esclusivamente per motivi di lavoro. Destinazione: Germania. «Sono state diverse in questi giorni le persone che hanno acquistato i biglietti per raggiungere la nazione europea – sottolinea Michele Floris – ma c’è anche chi ha deciso di programmare un week end di piacere in Portogallo o in Grecia. Anche le città d'arte italiane come Torino, Roma e Firenze stanno tornando a essere, pian piano, le mete prescelte per il fine settimana. Spaventa, invece, andare al nord. Venezia, Milano e altre località, come ad esempio il lago di Garda, vengono accantonate». «La gente è molto intimorita – ammette l'agente di viaggio – il coronavirus fa ancora paura e poi ci sono le normative con cui fare i conti. Spesso non sono chiare, specie se emanate da paesi diversi». Tizypuntomike ha riaperto le sue porte al pubblico lo scorso 18 maggio ma in effetti, spiega il titolare «non ci siamo mai fermati. Ed è stato un bene perché grazie allo smart working siamo riusciti a far tornare a casa diverse persone della nostra zona che, causa pandemia, erano rimaste bloccate all'estero».

Tra loro un giovane partito a lavorare in Nuova Zelanda a dicembre e rientrato nell’isola ad aprile. O una donna che si trovava in Germania per un funerale e che lì ha dovuto trascorrere più di un mese e mezzo, prima che si riuscisse a trovare un volo per riportarla in Sardegna. Ma c'è anche la disavventura, a lieto fine, di un ragazzo che stava trascorrendo le sue ferie in Messico quando, per via del lockdown imposto dagli Stati Uniti, ha dovuto prolungare il suo soggiorno in America. «All’inizio alcune situazioni non sono state semplici da risolvere poi tutto è andato nel verso giusto» racconta Michele Floris tirando quasi un sospiro di sollievo. Alla domanda su come veda il futuro, Floris risponde con un «Spero bene, anche se i 2/3 del fatturato persi nelle ultime settimane non li recupereremo mai. Nonostante ciò, mi ritengo fortunato. La nostra è un’azienda a conduzione familiare. È dura ma stringendo i denti, possiamo farcela. Penso, invece, ai colleghi che non potendo più pagare l'affitto del locale hanno chiuso, alle società di noleggio pullman, ai ristoratori. A chi è in ginocchio, per davvero».

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