La Nuova Sardegna

Nuoro

Cpr e diritti negati «Chiudete tutto»

di Giulia Serra
Cpr e diritti negati «Chiudete tutto»

Macomer, appello dopo l’ultimo episodio di autolesionismo Il sindaco Succu: «Non abbiamo informazioni»

21 giugno 2020
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MACOMER. «Uno spazio completamente fuori dal diritto, un buco nero dove spariscono persone, democrazia e diritti umani, nella opacità di una gestione omertosa. Una gestione che isola i reclusi dal mondo esterno ed erige una coltre di silenzio impenetrabile intorno al perimetro della prigione. Una prigione per persone che non hanno commesso alcun reato, dove si viene arrestati sulla base del mancato possesso di un permesso di soggiorno che lo Stato stesso sceglie di non concedere, con la scusa di effettuare un rimpatrio che attualmente non può in nessun modo essere eseguito a causa del Covid-19».

È ad un ritratto impietoso che Asce Sardegna e Lasciatecintrare ricorrono per commentare gli ultimi gravi fatti avvenuti all'interno del Centro per migranti di Macomer, teatro di un ennesimo episodio di autolesionismo che ha visto un uomo marocchino cucirsi la bocca. «Solo con gesti estremi sembra sia possibile tentare di forare la cappa di silenzio, la feroce indifferenza di tutti a questa orribile e inutile sofferenza inflitta a esseri umani per l’unica colpa di essere entrati in Italia senza essere europei o ricchi – scrivono le due associazioni nella nota -–La presenza dei Cpr è una intollerabile minaccia per l’ordinamento democratico dello Stato. Finché esisteranno spazi del genere, dove la regola è l’arbitrio del più forte, il silenzio delle vittime, il lucro di privati sulla violenza di Stato, nessuno potrà realmente considerarsi al sicuro. I Cpr devono essere chiusi. Cominciamo da Macomer». Se le associazioni chiedono la chiusura di queste inquietanti strutture di Stato, il Comune di Macomer, parte integrante del procedimento che ha portato all’apertura nel capoluogo del Marghine del contestato Cpr, ammette di non avere un quadro della situazione interna: «per quanto riguarda i presunti fatti riferiti dalla stampa, non abbiamo informazione né di conferma né di smentita» dice il sindaco Antonio Succu richiamando gli accordi sottoscritti nel 2018 dal ministro Minniti, dal presidente Pigliaru e dal prefetto Costantino e da Prefettura di Nuoro, Ras, Anci Sardegna e Comune di Macomer che prevedevano l’istituzione di un organismo di raccordo e monitoraggio. «L’organismo, che ha il compito di vigilare sulla sicurezza e sul rispetto della dignità degli ospiti, non è stato ancora formalizzato – dice il sindaco – posso solo pensare che la Regione non abbia ancora nominato il proprio rappresentante, avendo il Prefetto già manifestato la volontà di adempimento».

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