La Nuova Sardegna

Nuoro

Tepilora, il Parco in aiuto dei Comuni

Tepilora, il Parco in aiuto dei Comuni

L’assemblea dell’ente stanzia 360 mila euro a favore di Bitti, Lodè, Torpè e Posada. Il direttore Angelini: «Siamo solidali»

21 giugno 2020
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BITTI. «L’idea deliberata dall’assemblea del nostro Parco alcune settimane fa ha preso corpo partendo dalla opportunità di identificare il parco con il suo territorio e la necessita del rispetto e quindi dell’applicazione delle norme e della legge istitutiva del Parco stesso dove è previsto che l’Ente possa avvalersi della collaborazione dei Comuni per la promozione e il rilancio delle proprie attività ambientali. Ma è certamente nell’articolo 1 della legge istitutiva, dove è previsto che “il Parco contribuisce all’armonico sviluppo economico dell’intero territorio”, che affondano le più profonde motivazioni solidali che hanno portato ad avviare questa straordinaria collaborazione tra Ente e Comuni». È con queste parole che il direttore del Parco naturale regionale di Tepilora, Paolo Angelini, spiega lo stanziamento di 360mila euro che l’assemblea dello stesso ha deciso di destinare e suddividere fra i Comuni di Posada, Torpè, Lodè e Bitti per la ripresa post Covid-19.

Una decisione che porta il Parco di Tepilora a conquistare il primato tra i parchi d’Italia che avviano un piano di intervento e collaborazione con i Comuni che lo compongono. I fondi, suddivisi in 90mila euro per ogni amministrazione comunale, provengono da risorse destinate ad attività ambientali che non è stato possibile impiegare nel 2019 e potranno contribuire nel 2020 alla ripresa economica dei territori del Parco duramente colpiti dalla crisi seguita alla pandemia coronavirus. Questo iter locale, deliberato con un atto di indirizzo specifico, si muove in linea con i piani di intervento promossi recentemente in ambito nazionale, dove il ministero dell’Ambiente ha da poco stanziato circa 20 milioni di euro da destinare alle aree parco di tutta Italia proprio con lo spirito di contribuire alla ripresa economica di tali territori. «Di recente – ha aggiunto il direttore Angelini – è intervenuto anche il cosiddetto “decreto rilancio”, voluto dal Governo come misura urgente per la ripresa post Covid-19, che con una serie di specifici articoli rafforza le basi di una simile collaborazione tra enti territoriali e richiama, raccomandandolo, il sostegno alle Zone economiche ambientali (Zea) che le imprese ricadenti nelle aree protette potrebbero richiedere al ministero dell’Ambiente». Angelini, nel ribadire che tutte le attività di solidale cooperazione tra soggetti locali procederanno secondo quando già prescritto dalle norme in vigore in materia, si augura che “ai primi 360mila euro già deliberati dal Parco, si possano aggiungere altri fondi provenienti magari dagli ultimi stanziamenti ministeriali”. Considerazioni in linea a quelle del direttore Angelini erano state espresse qualche settimana fa dal presidente del Parco e sindaco di Posada, Roberto Tola, che aveva auspicato proprio un aumento di risorse, da dirottare subito ai Comuni, che potessero arrivare da interventi regionali o nazionali. (r.n.)



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