La Nuova Sardegna

Nuoro

Pediatria, l’assegnazione temporanea va a vuoto

di Alessandro Farina
Pediatria, l’assegnazione temporanea va a vuoto

I medici sono tutti impegnati sul fronte Covid. Nessun professionista si presenta per la sede di Bosa

01 novembre 2020
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BOSA. Punto e a capo, con buona pace dei piccoli utenti della città del Temo e dei paesi limitrofi, che per la visita dal pediatra dovranno optare per altre soluzioni fai da te. Il tutto mentre, queste le notizie allargando lo sguardo all’ambito dei servizi ospedalieri dell’ospedale Mastino, i medici del Pronto soccorso sono ora a disposizione del reparto Covid-19 dell’ospedale San Martino di Oristano. Sostituiti, nel fondamentale presidio locale, sulla carta “di zona disagiata”, dai professionisti della Chirurgia, con sospensione ancora una volta (erano ripresi il 12 ottobre dopo uno stop di mesi) degli interventi chirurgici programmati. Non di solo Covid-19 si alimentano le preoccupazioni sanitarie in terra di Planargia. Nei giorni scorsi la chiamata dell’Ats, che cercava di assicurare una sede temporanea per almeno 12 mesi, in attesa di un bando per quella definitiva in viaggio da almeno un paio d’anni, è andata a vuoto.

Così per centinaia di bambini e ragazzi, e decine di famiglie, resta “scoperta” la sede del Pediatra di libera scelta. Con l’Ats che a questo punto dovrà trovare soluzioni a breve scadenza, visto che il periodo freddo si avvicina. Con l’abbassarsi delle temperature anche l’influenza stagionale farà inevitabilmente capolino anche in Planargia, a complicare una situazione peraltro già pesante per le conseguenze della pandemia da Covid-19. Questo, si teme, renderà ancora più complicata la vita di intere famiglie, costrette o a mettere mano al portafogli e rivolgersi al privato, oppure a più o meno lunghi viaggi per raggiungere altri ambulatori dell’isola. «Il bando per l’assegnazione temporanea è andato deserto. Stiamo seguendo con grande attenzione questa vicenda, perché va garantito ai più piccoli ed alle loro famiglie il diritto ad una assistenza sanitaria primaria. Irrinunciabile anche, senza se e senza ma, tra i livelli minimi di assistenza sanitaria in questo territorio» dice Rosalia Acca, del gruppo consiliare Per Bosa. Si muove inoltre, per l’ennesima volta considerati gli appelli del passato, anche il sindacato. «È mai possibile che non si sia ancora provveduto a deliberare il posto concorsuale a Bosa?» si chiede (dal 2019 a oggi) Beatrice Mura, segretaria regionale dello Fsi-Usae. Che reclama «con estrema urgenza, attenzione particolare da parte dell’Ats alla soluzione di questo problema».

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