La Nuova Sardegna

Nuoro

Venti anni di spettacoli in tv e nelle piazze sarde

di Luciano Piras
Venti anni di spettacoli in tv e nelle piazze sarde

Il presentatore di Ovodda, da “Sardegna Canta” a “Sonos de maìa”

03 dicembre 2020
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NUORO. «Sono trascorsi vent’anni dalla prima apparizione televisiva, dal momento in cui i sardi mi hanno aperto le porte di casa accogliendomi con familiarità, con quell’affetto che ancora mi intenerisce e mi sorprende, con dimostrazioni e attestati che hanno impreziosito un rapporto che il tempo ha reso più solido e immediato». Il 2000 segna l’anno del debutto, su Videolina, di Giuliano Marongiu con una rinnovata e fortunatissima edizione di “Sardegna Canta”, «con Gianni Medda che mi volle alla conduzione e che ricordo sempre con profonda gratitudine» sottolinea il presentatore di Ovodda noto in tutta l’isola e ben oltre i confini del mare. «Gli devo molto, anche l’inizio del mio percorso in musica: “Mi piace quando canti, perché hai la dote non comune di arrivare a tutti e di comunicare – mi disse – se trovi una canzone giusta prima di martedì prossimo ti faccio fare la sigla”. Gli proposi “Serenada”, uno dei brani consacrati dal successo di “Incantos”, lo spettacolo da me ideato e condotto che divenne anche un progetto discografico di ampio impatto commerciale».

Marongiu racconta di tanti spettacoli, rassegne, i più importanti eventi dell’isola, «che ho cercato di qualificare con la mia passione, con quel sogno innato dentro di me che da Ovodda, piccolo centro della Barbagia, mi ha portato ovunque ci fosse un applauso o un sorriso da conservare, in piazza o in televisione, nei teatri o in qualche angolo lontano di questa terra che respiro in ogni sua profondità». “Semus chelos”, nel 2009, ha rappresentato «un momento gratificante della mia carriera, il punto di svolta più significativo, un disco con tanti colori che mi assomiglia, con le sue malinconie e gli slanci di euforia, con l’intimo raccolto e il libero entusiasmo. È stato un tempo bellissimo, di tanti viaggi e alcune intemperie affrontate a muso duro, di incontri e incroci di destini che hanno reso il mio vivere unico e speciale». Questo compleanno si festeggia con tanti progetti e un disco non programmato: «Le canzoni arrivano all’improvviso, come certe emozioni. Catturano l’attimo, restituiscono un’immagine e col passare del tempo rievocano “quel” tratto di vissuto riposto da qualche parte dell’anima. Nella vita di tutti c’è un po’ di musica che ci “racconta”». E all’improvviso è arrivato anche “Sonos de maìa”, il brano scritto da Francesca Lai e Davide Guiso, addolcito dalla bellissima voce di Laura Spano, accompagnato da un video prodotto e realizzato da Sardegna Live che ha totalizzato oltre mezzo milione di visualizzazioni in soli 15 giorni. «Roberto Tangianu è stato ideatore e regista di questo piccolo racconto per immagini, dentro il quale ho voluto Peppino Bande, Manuela Serra e il Gruppo Incantos». Un riscontro incredibile che rinforza l’attesa per l’uscita, a novembre, di un nuovo lavoro discografico in fase di ultimazione. Tracce meravigliose e autori con differenti sensibilità saranno la caratteristica di un progetto che nasce per ribaltare gli umori che hanno accompagnato gli ultimi mesi delle nostre vite “in sospeso”. Intercetta il bisogno mai sopito di ritrovarsi, di tornare a ballare insieme e a cantare in coro, di stringersi la mano, di accorciare le distanze. “Omine nou”, ad esempio, evidenzia il valore della rinascita, di una vita ritrovata, dell’inesauribile bellezza che si chiama libertà. Uno dei brani contenuti nel disco nasce per effetto di una promessa fatta a Mogol, complice il musicista Massimo Satta, »che ha scritto per la nostra terra un brano leggero che la dipinge con dolcezza» sottolinea ancora Giuliano Marongiu. «Presentavo un evento con lui protagonista e ad un certo punto mi chiese di cantare “Marinaio”, che porta la sua firma e interpreto da anni. Di fronte alla reazione entusiasta della platea gallurese mi chiese di impegnarmi pubblicamente a fare di “Sardinia Sardinia” uno dei cavalli di battaglia del mio repertorio e, col permesso di Pago e le Balentes, proverò ad accontentare il più illustre autore di canzoni in Italia che va in giro dicendo “Un presentatore sardo canterà una delle mie canzoni per quella terra che amo”. Un pensiero sul comparto dello spettacolo fortemente provato».

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