La Nuova Sardegna

Nuoro

Lollove piange la sua “sindaca”

di Alessandro Mele
Lollove piange la sua “sindaca”

È morta all’età di 67 anni tzia Toniedda Tolu Chessa, ispiratrice della riscoperta turistica del borgo

09 dicembre 2020
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NUORO. Lollove perde la sua “cartolina” più celebre: addio a tzia Toniedda Tolu Chessa. È scomparsa nella giornata di ieri all’età di 67 anni, dopo aver lottato contro un brutto male, quella che da tutti era considerata la sindaca dell’antico borgo a pochi passi da Nuoro. La conoscevano tutti a Lollove e anche in città, compresi i tanti turisti che annualmente si recano al paesello medievale incastonato tra le montagne, per il suo carattere eccentrico e per il suo spirito da leader che negli ultimi decenni l’hanno portata a combattere in prima fila per il riscatto della sua Lollove, dove è nata e cresciuta.

Non c’era problema che lei non affrontasse in prima persona, né riunione, né incontro con le istituzioni cittadine che saltasse pur di risolvere o di cercare soluzioni per il posto che amava. La rete fognaria da rifare, le strade di collegamento con la città da sistemare, i servizi postali e i diritti di tutti i lollovesi. Se ne doveva discutere? Lei, con tutti gli altri, c’era di sicuro. Mariantonia Tolu, Toniedda, è stata la precursora della valorizzazione turistica di Lollove. Una vita dedicata al lavoro nella sanità, col nascere del nuovo millennio dà vita a “Sa cartolina”, la trattoria avviata nella sua casa di Lollove.

Circa vent’anni fa, grazie all’associazione Nuoro 2000 e poi alla Pro loco presieduta da Lorenza Vacca, è partita la valorizzazione del borgo. Queste realtà, con Toniedda, hanno portato negli anni migliaia di turisti già in occasione del primo evento dedicato agli artigiani (“Vivi Lollove”) che dopo qualche anno è stato preso come modello dalla Camera di commercio per far nascere anche negli altri paesi le Cortes apertas. Toniedda, come tutti i lollovesi, amava anche tutte le feste religiose di Lollove da San Biagio a Sant’Eufemia e ogni anno riscopriva i piatti tipici del borgo.

Anche negli ultimi mesi, nonostante la malattia, era attiva e pronta a riorganizzare l’evento “Lollove in fiore”. Grande il cordoglio a Lollove e dei nuoresi: «Una bella persona nonché una figura storica», ha detto il sindaco Andrea Soddu. E ancora il giornalista Antonio Rojch: «Era solita raccontare ai turisti le storie più antiche e curiose del suo paese del quale era considerata la vera memoria storica. Lei – ha detto – era un simbolo di questo villaggio. Stava combattendo contro lo spopolamento del luogo al quale voleva ridare vita dopo che in 50 anni aveva perso oltre 500 abitanti».

«Ha tenuto vivo il villaggio fin dalla fine del secolo scorso – ha commentato Efisio Chessa, proprietario del museo etnografico di Lollove –. Nel corso dei vari decenni è sempre stata ascoltata e rispettata da tutte le autorità cittadine che la consideravano una delle capo popolo della nostra comunità». Tzia Toniedda fino all’ultimo non ha perso il filo con le sue radici: «Ricordatevi sempre della vostra Lollove» ha detto salutando il marito e le figlie. Le esequie si terranno questa mattina alle 10 nella chiesa di San Giovanni Battista a Lollove.

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