Confesercenti, il grido di dolore di bar e pubblici esercizi
di Luca Urgu
NUORO. Un grido d’allarme inascoltato. Bar e pubblici esercizi chiusi o aperti a singhiozzo da un anno stanno affossando le aziende. «Siamo uno dei settori più colpiti dalla pandemia, viviamo una...
2 MINUTI DI LETTURA
NUORO. Un grido d’allarme inascoltato. Bar e pubblici esercizi chiusi o aperti a singhiozzo da un anno stanno affossando le aziende. «Siamo uno dei settori più colpiti dalla pandemia, viviamo una fase sempre più complessa e difficile; occorrono risposte vere se si vogliono evitare proteste incontrollabili e difficilmente gestibili», dice il presidente Fiepet- Confesercenti Bastiano Rosu. «Sino ad oggi abbiano evitato in tutti i modi di esasperare gli animi dando un contributo importante per la coesione sociale, ora pretendiamo maggiore attenzione da parte delle istituzioni, anche perché ormai siamo al limite. Siamo consapevoli della gravità della situazione sanitaria per la quale non abbiamo esitato per oltre un anno ad assumerci pesanti responsabilità, ma la sensazione che ci sia qualcosa che non quadri è fortissima». Per i baristi della Confesercenti siamo nel bel mezzo di un cortocircuito logico così si chiudono bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti ecc. ma si lascia che la gente si raggruppi incontrollata presso gli esercizi della grande distribuzione. «Si può accettare che l’attività di ristorazione sia chiusa in quanto considerata non essenziale, mentre si consente che la gente faccia la fila per comprare un trapano in offerta? Francamente questo proprio no! Pretendiamo logica e un minimo di coerenza». Si auspica dunque un necessario cambio radicale di passo per restituire dignità alle imprese e al loro ruolo economico, sociale e culturale. «Chiediamo un Decreto imprese con sostegni adeguati e senza trucchi, mirato a coprire i costi fissi così come proposto nella petizione di Confesercenti che invitiamo a firmare, tornare a lavorare con una consapevole programmazione nei luoghi dove le regole sono rispettate ed infine un’accelerazione decisa sul Piano vaccinazioni», conclude il presidente Fipet Rosu.