La Nuova Sardegna

Nuoro

Bambini senza vaccini, la protesta dei sindaci

di Michela Columbu
Bambini senza vaccini, la protesta dei sindaci

Gavoi. Alla Casa della salute da febbraio è bloccata la profilassi obbligatoria Gli amministratori hanno segnalato da tempo il problema, senza risultati

13 giugno 2021
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GAVOI. Alla Casa della Salute di Gavoi il servizio vaccinazioni obbligatorie del Dipartimento di Prevenzione non funziona: da febbraio non si procede più a convocare i bambini che devono essere sottoposti a prime o seconde dosi di esavalente, antipneumocco, antimeningococco o le vaccinazioni contro morbillo, parotite o rosolia, varicella. Ad esprimere forte preoccupazione sono i primi cittadini di Gavoi, Sarule, Ollolai e Lodine che, facendosi portavoce delle famiglie delle quattro comunità chiedono una soluzione immediata a una condizione che interessa purtroppo una fascia di popolazione molto estesa, quella che va dai 0 ai 16 anni di età. Se questa situazione si protraesse ancora per tanto tempo, si rischierebbe di vanificare le vaccinazioni fatte finora per le quali è necessario un richiamo per completarne il ciclo. «Sappiamo che da febbraio nella Casa della Salute di Gavoi è assente una figura molto importante che è quella della assistente sanitaria che ha il compito di programmare gli appuntamenti vaccinali per i bambini – spiega Salvatore Lai, sindaco di Gavoi – inviando le lettere di convocazione alle famiglie. Per questo chiediamo che venga subito ripristinata questa figura importantissima». «Da diversi mesi mi hanno assicurato dal Servizio sanitario che questo problema sarebbe stato risolto - gli fa eco Paolo Ledda, sindaco di Sarule –. E invece è passato un sacco di tempo, e al problema dei medici di base, ricordo che a Sarule abbiamo anche questa grave mancanza, si aggiunge anche questo che riguarda la popolazione infantile». Problema apparentemente non riferibile al Covid, spesso reale causa di disservizi e mancanze che gli utenti hanno riscontrato dall'inizio della pandemia, quanto probabilmente a un difetto di organizzazione che nel lungo periodo potrebbe generare la mancanza del rispetto dell'obbligo vaccinale entro le fasce d'età previste dalla legge. «Fondamentale non aggiungere agli ormai noti problemi che riguardano la sanità territoriale anche quello delle vaccinazioni obbligatorie – commenta invece Franco Crisponi, sindaco di Lodine – poiché stiamo assistendo a un inesorabile declino di servizi ai quali non sappiamo minimamente come tamponare». «Il servizio vaccinazioni obbligatorie è fondamentale perché fa parte appunto di un qualcosa di consolidato e di cui mai avremmo pensato di dovere fare a meno. Per questo è fondamentale dare una immediata risposta alle famiglie e alle comunità, risolvendo immediatamente questo disagio», commenta infine il primo cittadino di Ollolai Francesco Columbu.

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