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La tartaruga salvata a Cala Gonone tornerà in mare aperto tra un mese

di Nino Muggianu
La tartaruga salvata a Cala Gonone tornerà in mare aperto tra un mese

DORGALI. Ha trascorso in serenità, protetta e al sicuro la sua prima notte nel Centro di recupero del Sinis specializzato nel recupero di animali, “Leonessa”, la tartaruga Caretta caretta che...

19 giugno 2021
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DORGALI. Ha trascorso in serenità, protetta e al sicuro la sua prima notte nel Centro di recupero del Sinis specializzato nel recupero di animali, “Leonessa”, la tartaruga Caretta caretta che sicuramente avrebbe fatto una brutta fine se non fosse arrivato il provvidenziale salvataggio in mare poco a largo dei grottoni di Cala Luna. E proprio in quel tratto di costa del Golfo di Orosei verrà liberata una volta ristabilita. «Siamo in costante contatto con la clinica per sapere notizie» afferma Federico Spano, giornalista della Nuova Sardegna che assieme alla sua signora Giusi Casada e il figlioletto Leone (da cui il nome della tartaruga Leonessa) e al conducente del gommone della Escursioni Cala Gonone, Giovanni Me, hanno salvato la vita all’animale. «Per fortuna ci danno notizie confortanti. Probabilmente aveva ingerito della plastica ma non dovrebbe avere altri problemi. Leone sta già contando i giorni per la liberazione in mare ma sicuramente andremo anche a trovarla nel centro di Mal di Ventre». Intanto il bambino, nella visita all’Acquario di Cala Gonone ha voluto una tartaruga di peluche a sancire questa nuova amicizia. Andrea Camedda, ricercatore Cnr-Ias del Cres, centro di recupero del Sinis: «Appena arrivata, “Leonessa” è stata presa in consegna dai veterinari per una tac dalla quale non si notano anomalie particolari, di certo ha un assetto scorretto, la parte sinistra del corpo galleggia e non riesce ad andare sott’acqua, Adesso sta in un apposito contenitore con poca acqua, aspettiamo che si riprenda. Mano a mano alzeremo il livello dell’acqua e poi attendiamo l’espulsione di plastica che è quello che ci fa pensare che sia la causa del suo problema. Già oggi, con le feci ha espulso qualche pezzetto plastica. Nei prossimi quindici giorni di ricovero, se c’è ancora traccia sarà espulso. Il fatto che non avesse ingerito ami è una bella notizia. La tartaruga è molto forte, in un ottimo stato di nutrizione, è sicuramente una femmina, di eta tra i 40 e i 50 anni, carapace di circa settanta centimetri. I tempi per la liberazione? Ci vorranno una trentina di giorni».

E il giorno sarà festa per il lieto fine di una bella storia, non solo per tutti i protagonisti che hanno lottato strenuamente per oltre un’ora con il mare mosso, per tirarla su nell’imbarcazione, e i segni sulle mani e le gambe del giornalista de La Nuova Sardegna ne sono testimoni, ma per tutti gli amanti della natura, sarà un giorno per ricordare. Ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare, mettendo in pericolo l’ecosistema marino. Magari il giorno, nell’anfiteatro si potrebbe organizzare un incontro in proposito.

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