La Nuova Sardegna

Nuoro

Criminalità

Terrorismo di matrice fascista, arrestati a Torpè Ananio Manca e altri tre

di Luciano Onnis
Terrorismo di matrice fascista, arrestati a Torpè Ananio Manca e altri tre

Sono accusati dei reati di ricostituzione del partito fascista, associazione finalizzata all'eversione democratica, spaccio di stupefacenti, rapine, attentati e atti intimidatori contro istituzioni e cittadini

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Torpè Lo avevano denominato “Fronte Legionario sardo” e aveva l’obiettivo di indirizzare l’intero territorio della Baronia verso una cultura reazionaria e neofascista. “Una signoria criminale” è stata definita dai carabinieri del Ros della sezione regionale anticrimine di Cagliari che hanno effettuato questa mattina 14 febbraio all’alba l’operazione “Reazione” in collaborazione con il Comando provinciale di Nuoro, lo Squadrone eliportato Cacciatori "Sardegna", il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili. Tre persone sono finite in carcere (Ananio Manca, Angelo Sulis e il cugino Nicolò Sulas), una ai domiciliari e altre undici risultano indagate. Per i quattro destinatari dei provvedimenti restrittivi emessi dal Gip Giorgio Altieri, l’ipotesi di reato è quella di associazione con finale di eversione contro la democrazia, ricostituzione del partito fascista, spaccio di droga e rapina. Due degli arrestati sono nel carcere di Badd’e Carros a Nuoro, il terzo in quello di Massama ad Oristano.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei Ros, guidate dal tenente colonnello Giorgio Mazzali, comandante regionale dei Ros di Cagliari, e coordinate dal pm Guido Pani, il gruppo neofascista, attivo in particolare nella Baronia, aveva messo compiuto numerosi atti intimidatori con armi ed esplosivi, anche ai danni del sindaco di Torpè e diversi altri amministratori del territorio, tra il 2019 e il 2021. In particolare nel periodo pre-elettorale delle regionali del 2019, con l'invio di minacce di morte e proiettili calibro 7.65 in occasione delle elezioni, con una chiara indicazione: "non andate a votare".
Le indagini erano partite appunto nel maggio 2019 attorno al sedicente Fronte Legionario Sardo, che secondo gli investigatori agiva per il controllo del territorio, procurandosi il denaro con la coltivazione e lo spaccio di marijuana e con le rapine. Secondo l'impianto accusatorio ai vertici c'era Ananio Manca, 38 anni, che era diventato nel territorio polo aggregativo per numerose ulteriori soggettività aderenti a ideologie di estrema destra, tra cui spiccavano i cugini Angelo e Nicolò Sulas. L'obiettivo era ricreare anche un milizia armata e il gruppo si era dotato anche di un simbolo che si rifaceva a quelli del fascismo e della lotta armata.

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