La galleria di Mughina resta off limits
Danni e crepe, i tempi per la riapertura si allungano. Manca ancora la perizia tecnica sui cedimenti della volta del tunnel
Nuoro Nessuna novità all’orizzonte riguardo alla sistemazione della galleria di Mughina. L’amministrazione civica è ancora in attesa della perizia dei danni a carico della volta del tunnel, emersi durante i lavori di ammodernamento fatti l’anno passato. Per questo sull’intervento di ammodernamento non è stata apposta la parola “fine” e il tunnel sulla circonvallazione non riapre, allungando un’interruzione del transito dei mezzi che dura dal gennaio del 2022. Mentre, imprevisti a parte, il transito sarebbe dovuto riprendere nello scorso mese di dicembre. L’assessore comunale dei Lavori pubblici, Fabrizio Beccu: «Tutto è legato alla consegna della perizia, che abbiamo commissionato a un’impresa specializzata. L’attendiamo ancora, anche se non dovrebbe tardare. I riscontri tecnici – continua Beccu – ci diranno qual è l’entità e la natura del cedimento nella volta, così da avere anche una prima idea delle somme necessarie per la sistemazione delle parti rovinate».
Stima che sarà meglio precisata negli elaborati di un ingegnere strutturista, su incarico sempre dell’amministrazione civica. Con tutti questi elementi si andrà poi a chiedere il finanziamento della Regione. Contributo per il cui ottenimento non sembrano ci siano particolari preoccupazioni. Questo prima di tutto per via dell’importanza dell’infrastruttura.
La galleria è infatti parte fondamentale nel reticolo viario del capoluogo. Consente infatti il raccordo tra i diversi quartieri della città, in maniera funzionale e veloce, perché viene tagliato fuori il traffico urbano. Sempre dal tunnel passa buona parte del traffico territoriale, che ha come epicentro Nuoro. Perché è il punto di aggancio tra le statali “389”, “131-Dcn” e la provinciale per Oliena e Dorgali. Nel gennaio di un anno fa la chiusura programmata e stimata in circa undici mesi. Così da intervenire per eliminare alcuni difetti infrastrutturali, oltre che per rifare l’impianto elettrico e di areazione. Lavori appaltati, per un importo di 2 milioni e 200mila euro. La maggior parte di essi sono stati anche eseguiti. Tra questi l’impianto per il deflusso dell’acqua, a limiti della carreggiata. La sua carenza infatti era stata all’origine dell’allegamento che si era verificato nel tunnel nel novembre del 2013, in occasione del ciclone Cleopatra. Sempre a beneficio del risanamento idraulico dell’area, da ricordare anche l’intervento relativo all’anfiteatro di piazza Veneto. Prevista anche in questo caso un’opera per regimentare delle acque, così da evitare d’invadere il terreno circostante e discendere anche in questo caso sino a Mughina, dove si trova la galleria. Nel mezzo dei lavori di ammodernamento, l’emergere dei danni causati dai rivoli d’acqua, nel corso dei 30 anni da che il tunnel è stato costruito.