Catgiu la nuova promessa del rally passione, grinta e classe al volante
Dalla Barbagia al Sulcis, il pilota 22enne si prepara alla prossima gara
Nuoro Barbetta da imberbe, ordinato nei gesti, parole mai sopra le righe. Totalmente nascosta l’irrequietezza del pilota sportivo. Il tutto concentrato nei 22 anni di Salvatore Catgiu, nuorese, che a marzo sarà ai nastri di partenza del rally del Sulcis-Iglesiente, con la Citroen C2, da 1600 centimetri e 180 cavalli. Il giovane è figlio d’arte. Il padre, Franco, da 30 anni partecipa ad auto-slalom, cronoscalate e rally. Non si è ancora stancato, ma ha tutte le intenzioni di passare il testimone a Salvatore. Proprio questi giorni in famiglia sono pieni d’impegni, in preparazione della corsa che toccherà diverse zone del Sulcis, sino a Costa verde. «Nelle prossime settimane – spiega Salvatore – studierò il percorso, per prendere le note, insieme al navigatore Nicola Sanna». Catgiu sarà supportato dalla scuderia di Giacomo De Luca, friulano di Brugnera, che ha aperto una “succursale” con una trentina di piloti nell’isola.
La gara rientra nel circuito isolano, su asfalto. Nel calendario anche il Terra Sarda, in Costa Smeralda, e il rally del Golfo dell’Asinara. Quest’ultima la corsa che l’anno passato ha mostrato al club dei rallisti il giovane nuorese, non di tante parole, ma di molta grinta, una volta al volante: «È stata la prima gara di una certa complessità – dice ancora Salvatore Catgiu – distribuita in due giorni di prove, comprese le “speciali” in notturna».
Nella classifica finale sarà dodicesimo. C’è anche una graduatoria per età, “under 23”, che lo vede primo. Stessa affermazione nel gruppo RC5N, tra le auto con uguali livelli di preparazione. Per il pilota è stato come il risvegliarsi in un altro mondo.
Perché è entrato nel novero di quegli appassionati che alla disciplina dedicano tempo ed energie, anche economiche. Sempre per pura passione. Il Catgiu della prima vita da “pilota” è stato un bambino, a cui a sei anni gli viene regalato il kart.
«Mi piaceva girare nelle piste – racconta – e farlo in modo sempre più veloce». Si deve spostare sino a Cala Gonone, perché a Nuoro non ci sono impianti, anche se ci sono i praticanti. In ogni caso, ha già in mente l’auto da corsa e le sue emozioni, che può cominciare a vivere a fianco del padre. Prima di sedersi al volante, ormai maggiorenne. Pronto a sfidare anche il maestro. Nel 2021 si ritrovano avversari proprio nella frazione dorgalese, nello slalom in salita, in direzione della galleria. Tra loro, la spunta il genitore, Franco, ma dopo essere stato sotto i tempi di Salvatore, nelle prime due prove. La conferma per credere che vale la pena puntare sul giovane Catgiu. Oggi consulente di vendita in una concessionaria nuorese, ma con l’automobilismo che accompagna progetti e desideri, in ognuna delle sue giornate. «Sì, questo sport lo sento dentro di me – confessa Salvatore – e spero di praticarlo a lungo. Mi piace la specialità del rally, sia su asfalto, sia su sterrato. Conto di correre anche in pista».
La novità di quest’anno dovrebbe essere il salto oltre Tirreno, per partecipare al rally di Piancavallo, nella provincia di Pordenone. Il nodo da sciogliere è quello economico. Il giovane pilota spera in qualche sponsor, «anche se non è facile oggi trovare aziende disposte a spendere», spiega il pilota. «Confidiamo in qualche appassionato dei motori». Quindicimila euro, per quattro rally, è quanto esce da un conto sommario. Se tutto girerà nel verso giusto, il futuro potrebbe essere più generoso, anche sul quel fronte. La certezza del presente è la determinazione dell’interessato: «Correre in auto – afferma Salvatore – è un intreccio di emozioni, difficile anche da raccontare. La tensione è prima della gara – aggiunge – poi passa, e c’è spazio solo per l’entusiasmo».