Nuoro, la ferrovia sul tavolo nazionale anche se non è tra le priorità
Il “caso” della città barbaricina al centro dell’attenzione del ministero dei Trasporti
Nuoro Il tavolo di lavoro aperto al ministero dei Trasporti non ha messo tra le priorità la riqualificazione della ferrovia Macomer-Nuoro. La notizia è arrivata la settimana passata direttamente dall’assessore dei Trasporti della Regione, Antonio Moro, nella risposta all’interrogazione dei gruppi consiliari dei Progressisti e della Sinistra. Un’ulteriore notizia negativa, che s’insinua nella vertenza del comitato Trenitalia nel Nuorese, in campo per migliorare i collegamenti su rotaia nella provincia. Nella lettura del comitato popolare la nota dell’assessore porta con sé altre informazioni di rilievo. E, in particolare, la conferma del contratto di servizio, per nove anni, alla società Arst, per gestire la linea suddetta. Scelta che l’assessore Moro ha motivato con la necessità di garantire «i servizi di trasporto ferroviario». Ma che cozza con la richiesta partita dal territorio, e firmata da numerosi sindaci, di trasferire la strada ferrata a Rfi (Rete ferroviaria italiana) per convertirla allo scartamento ordinario, e innestarla sulla dorsale sarda, a Borore. Richiesta ribadita quattro giorni fa a Cagliari, durante la manifestazione a cui hanno aderito centinaia di cittadini arrivati da Nuoro e dal suo circondario.
Il presidente del comitato, Claudio Solinas: «Il tavolo aperto dal ministero, con Regione, Rfi e Anas, riguarda il superamento delle differenze infrastrutturali tra territori, in Sardegna. E, quindi, si occuperà comunque anche della questione del Nuorese».
Ma non depone a vantaggio delle aspettative del Nuorese, la posizione dell’amministratrice di Rfi, Vera Fiorani, riportata ancora nella replica di Moro: «Ha parlato di complessità riguardo all’ipotizzato intervento per adeguare la Macomer-Nuoro agli standard Rfi. Altra cosa: la mancanza di significativi incrementi di prestazione rispetto alle attuali condizioni». Considerazioni fatte dalla dirigente di Rete ferroviaria italiana in audizione nella commissione Trasporti della Camera. Tra le incongruenze che coglie il presidente del comitato, Solinas, quella più vistosa va al di là delle considerazioni tecniche: «La risposta di Fiorani – spiega – è in contrasto con la posizione favorevole espressa, sul progetto complessivo, anche per collegarci con Olbia, da parte di Rfi, nell’ambito dello studio di fattibilità, promosso dalla stessa azienda. Hanno detto – aggiunge Solinas – di una nuova tratta condizionata dalla possibilità di convertire allo scartamento ordinario il collegamento con Macomer».
Se Rfi oggi parla di un’opera non conveniente sotto l’aspetto economico, la Regione, dal canto suo, ne evidenzia i tempi medio-lunghi, come spiega sempre l’assessore Moro: tra passaggi amministrativi, adeguamento della linea agli standard Rfi, progettazione, appalto. Tradotto in anni, una decina.
Tanto da avere rinnovato il contratto di servizio ad Arst Spa, per ulteriori nove anni. «Ma se ci sono tutti questi problemi e se, comunque, la Regione vuole continuare a operare con Arst, perché non chiede una nuova linea, Nuoro-Macomer, al tavolo aperto al Ministero?», incalza Solinas.
«Certo, costerebbe il doppio, se non il triplo. E per di più – aggiunge – mentre la linea esistente non viene sfruttata a dovere, e la nostra provincia continua a non essere collegata con il resto dell’isola». Contro tutte le perplessità, soprattutto tecniche, la piattaforma rivendicativa nuorese fa leva sulla scheda progettuale inviata due anni fa al ministero, nel tentativo di rientrare tra le opere del Pnrr. Una tratta di poco più di 40 chilometri, da Pratosardo e Borore. Nessun accesso a Nuoro e né a Macomer, oggi tra le ragioni della lentezza del collegamento.
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