La Nuova Sardegna

Nuoro

Il rogo

Appartamento a fuoco a Nuoro, sono gravissimi i due infermieri di Alghero e Macomer

di Valeria Gianoglio
Appartamento a fuoco a Nuoro, sono gravissimi i due infermieri di Alghero e Macomer

Panico in un palazzo vicino all’ospedale. Sei famiglie evacuate. All’origine dell’incendio forse una candela

01 gennaio 2024
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Nuoro Sanguinanti, completamente anneriti dal fumo, ustionati in diverse parti del corpo, e in parte feriti anche dal crollo del solaio, non riuscivano neanche a gridare, ma solo a emettere lamenti. Con uno sforzo estremo, cercando anche di salvare il loro adorato gatto, sono riusciti a trascinarsi per una rampa in discesa. Fino a fermarsi, completamente sotto choc, sul gradone all’ingresso del palazzo dove abitano, in via Luigi Einaudi 48, a pochi metri dall’ospedale San Francesco, e dopo aver tentato invano di suonare qualche citofono. Se le ricorderanno a lungo, le prime ore del nuovo anno, Alessandro Carena e la moglie Maria Canu, cinquantenni, originari rispettivamente di Alghero e Macomer, ed entrambi stimati infermieri dal cuore d’oro, in servizio all’Asl di Nuoro: lui all’Hospice dell’ospedale Cesare Zonchello, e valente rappresentante sindacale di categoria per la Fials; lei in Malattie infettive al San Francesco.

Per la coppia, nel mezzo della notte tra il 31 e ieri, e per le altre sei famiglie evacuate per diverse ore, è stato un vero inferno di fuoco. Cominciato secondo alcuni accertamenti da una candela accesa – ma le verifiche devono ancora essere completate e al momento non si escludono scenari diversi – e culminato con il trasporto in elicottero verso il centro grandi ustionati di Sassari, e il ricovero nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata, dove entrambi sono stati intubati, data la gravità delle ustioni e la necessità di stabilizzarne le condizioni. Solo qualche ora prima, nel condominio di via Einaudi 48, sembrava una notte come tante altre, animata solo da qualche botto e petardo in più, esploso nelle vicinanze come in diverse altre zone di Nuoro per l’ultima sera dell’anno. Ma poi, intorno alle 3.20, la situazione precipita.

Alcuni vicini di appartamento cominciano ad avvertire l’odore insistente del fumo e rumori insoliti provenire dall’interno del palazzo. Chi abita al pian terreno si sveglia di soprassalto perché sente uno strano crepitìo provenire dall’appartamento di sopra, insieme a diversi lamenti seguiti da un po’ di trambusto. Tanto basta per uscire dal calore del letto e sbucare sull’androne del palazzo: lì, davanti ai suoi occhi, oltre a diverse tracce di sangue sparso, la residente scorge due sagome nere semisdraiate sul gradone d’ingresso. Solo dopo alcuni istanti riconosce in quelle sagome i vicini, Alessandro Carena e Maria Canu.

«Ale, Maria, cosa è successo? Chi è rimasto in casa? Chi?». Tra i due poveretti, l’unico che riesce a farfugliare qualcosa è l’infermiere. «Il gatto, c’è il gatto» dice. E il pensiero, subito, va alla casa: «È tutto distrutto». Di lì a poco, in via Einaudi, arrivano i soccorsi. Una squadra di vigili del fuoco, partita dal comando provinciale di Funtana Buddia, entra nel palazzo, si dirige nell’appartamento al primo piano, e quando varca l’ingresso, le fiamme hanno già compiuto il loro percorso distruttivo all’interno della casa. Ci sono pezzi di solaio precipitato dall’alto, mobili distrutti, vetri infranti. Solo il gatto, per fortuna, poco prima era riuscito a scamparsela: viene messo in sicurezza e infilato in un “trasportino” in attesa di capire chi lo possa accudire. Verrà affidato in un secondo momento a un parente dei due infermieri.

Per i vigili del fuoco comincia una corsa contro il tempo e contro le fiamme: bisogna evitare, infatti, che il rogo si propaghi agli altri appartamenti. E l’operazione riesce: il fuoco viene circoscritto, ma il palazzo viene comunque evacuato per precauzione e per il fumo che ha invaso piani e corridoi. E i condomini finiscono in strada, sotto gli occhi di diversi pazienti e curiosi che si affacciano dal vicinissimo ospedale San Francesco. In quegli istanti il personale del 118 carica i due feriti sull’ambulanza. Entrambi sono sotto choc, e per giunta il dolore delle ustioni comincia a farsi sentire. In un primo momento, Alessandro Carena e Maria Canu, vengono portati al pronto soccorso, in attesa che spuntino le prime luci del giorno e che l’elicottero dei soccorsi si possa alzare in volo. Poco dopo, i due infermieri vengono trasportati a Sassari, dagli specialisti delle grandi ustioni. Finiranno in Rianimazione, intubati e sotto sedazione profonda per cercare di stabilizzarne le condizioni e anche per risparmiare loro il dolore delle ustioni. Sino alla tarda serata di ieri, le condizioni della coppia erano considerate gravi.

Nel frattempo, nel palazzo di via Einaudi, mentre l’equipaggio di una Volante della polizia raccoglie le testimonianze degli intervenuti, le famiglie evacuate attendono con pazienza e tanti timori l’esito delle operazioni di bonifica. Quando riusciranno a far rientro nel condominio, alcuni appartamenti sono allagati, altri sono intrisi di fumo. E il palazzo sembra sia stato teatro di un omicidio: il citofono è pieno di sangue, idem alcuni punti del vano scala e dei cortiletti esterni. Sono i segni, disperati ma tenaci, della fuga dalle fiamme di una coppia che non si è arresa. E che da ieri mattina combatte per la vita.

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