Nuoro, Europeade fuori dalla porta
Dirigenti e consigli d’istituto non concedono l’utilizzo delle scuole della città. Adesso è caos: 3000 figuranti da ospiti d’onore a sfollati
NUORO Se già, da un lato, l’effettivo avvento dell’Europeade del folclore in città, tra il 24 e il 28 luglio, rimane appeso sul filo dell’incertezza, dall’altro un messaggio chiaro lo danno i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi: «Prima la didattica e le incombenze, poi le manifestazioni turistiche». Di fatto, con il benestare dei rispettivi consigli di istituto, le scuole della città non ospiteranno nei loro locali i 2.965 figuranti iscritti all’evento internazionale e in arrivo da tutta l’Europa.
Da ospiti d’onore a sfollati il passo è breve, ma i dirigenti degli istituti cittadini motivano in dettaglio il loro totale diniego. «Tra le ragioni c’è quella del dimensionamento scolastico – commenta Graziella Monni, dirigente dell’istituto comprensivo “Mariangela Maccioni” –, che dal 1 settembre ci vedrà accorpati al comprensivo “Grazia Deledda”. Questo comporta una serie di incombenze che ci vedranno impegnati anche a luglio e agosto. Inoltre, abbiamo chiesto al Comune l’ampliamento dei locali segreteria che dovrebbe avvenire entro luglio». E aggiunge: «C’è da sottolineare poi l’esperienza negativa dell’Europeade del 2003 che ci ha restituito bagni devastati e aule divelte. Oggi le classi non son più quelle di 20 anni fa, sono ricche di strumenti informatici ed educativi all’avanguardia che non ci si può permettere di danneggiare. L’Europeade è bellissima ma la scuola a settembre deve pur partire e gli istituti comprensivi devono restare in salute esattamente come sono. L’attenzione delle istituzioni deve tornare in primis sul mondo della scuola e su tutto quello che c’è da fare».
Un diniego che è arrivato anche dall’istituto comprensivo “Pietro Borrotzu”: «Gli spazi scolastici sono deputati innanzitutto alla didattica – commenta la dirigente Maria Serusi, ribadendo quanto deciso dal suo consiglio d’istituto –, lo dicono anche tutti gli strumenti normativi della Repubblica. E noi in quei mesi, ancora di didattica ci dobbiamo occupare. Inoltre non sapremmo dove trasferire tutto il materiale informatico visto che le scuole andrebbero completamente svuotate, il rischio di danni è altissimo. Se proprio c’è da trovare una soluzione, siamo pronti a mettere a disposizione dell’Europeade solo le palestre e gli spazi esterni».
In queste ore è arrivato anche il diniego del consiglio dell’istituto comprensivo “Ferdinando Podda”: «Strumenti informatici troppo importanti e costosi per essere spostati – afferma la dirigente Miria Cucca –. Per noi c’è un altra questione, alcuni plessi sono storici e tutelati dalla Soprintendenza, non ci si può permettere di prevedere danni alle strutture e alle cose».