La Nuova Sardegna

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Bimbo morto di meningite, oggi è il giorno dell’addio

di Valeria Gianoglio
Bimbo morto di meningite, oggi è il giorno dell’addio

Il dolore di Orune per la scomparsa del piccolo Giovanni Maria Pira. I genitori: “Se esiste un Paradiso dei bambini, lui sarà lì ad aspettarci”

19 giugno 2024
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Nuoro «Da oggi una stella in più brillerà nel firmamento celeste e se esiste un Paradiso dei bambini, lui sarà lì ad aspettarci, perché un giorno ci rincontreremo. Ciao, amore nostro, e fai buon viaggio nella luce». Dopo venti giorni di trasferte continue e piene di paura e dolore, insieme al marito Pietro Pira, dalla provincia di Grosseto all’ospedale Bambin Gesù di Roma, mamma Antonella Argiolas nemmeno di fronte alla morte, perde la fede e con essa la speranza incrollabile di riabbracciare il suo piccolo. Il suo Giovanni Maria, sei mesi appena di vita e sin dall’inizio un vero leoncino nonostante fosse nato prematuro, poche ore prima era spirato a causa di una meningite di origine batterica che in poco più di due settimane di ricovero ne aveva fiaccato il tenero corpo e le difese immunitarie. E niente, nemmeno gli sforzi straordinari dei medici della Capitale, erano riusciti a strapparlo alla morte.

Ed è stata una vera odissea fatta di viaggi verso l’ospedale, preghiere continue e dolore, quella che mamma Antonella e papà Pietro Pira, allevatore in Toscana, hanno affrontato nelle ultime settimane, sempre circondati dall’affetto dei loro familiari e dei paesi d’origine. Sin da quando, una ventina di giorni fa, il loro piccolo Giovanni Maria, di sei mesi, aveva cominciato a manifestare i sintomi di un malessere di origine inspiegabile. Così, i genitori – lui di Orune, lei di Laconi ma orunese da parte di madre – entrambi da tempo residenti a Fonteblanda, in provincia di Grosseto, si erano diretti subito verso l’ospedale romano Bambin Gesù, che conoscevano bene perché aveva già seguito il piccolo Giovanni Maria, e come lui tanti altri bambini nati prematuri. Ed era da allora – circa due settimane fa – che mamma Antonella e papà Pietro cominciano a fare la spola tra il Grossetano e la Capitale, per restare vicino al loro piccolo ricoverato. Ma sin dall’inizio, nonostante gli sforzi dei medici, la situazione era apparsa delicatissima e complicata. Fino, purtroppo, a martedì sera, quando il piccolo Giovanni Maria non ce l’ha fatta, ed è volato in cielo. Con lo sguardo vivace e le guanciotte paffute.

«Un angelo è volato in cielo – ripete mamma Antonella – il nostro Angelo. Sei mesi fa, Giovanni Maria ci aveva dato la gioia di diventare genitori per la seconda volta. Oggi ci ha lasciato dopo venti giorni di sofferenza. In questi giorni difficili ci siamo spesso domandati perché proprio noi e se sia giusto che il nostro bambino abbia dovuto soffrire così tanto. Non abbiamo purtroppo una risposta, se non la rassegnazione a un evento in cui tutti i sanitari hanno tentato di fare il meglio per lui, e in cui parenti, amici e conoscenti ci sono stati stati vicini. Da oggi una stella in più brillerà nel firmamento celeste». I genitori del piccolo, nemmeno nel momento di profondo dolore, hanno voluto dimenticare quanti, negli ultimi venti giorni di ricovero, si sono prodigati per il loro piccolo. E così, nel ringraziarli di cuore, uno ad uno, a cominciare dai medici e degli infermieri del Bambin Gesù, hanno invitato chi volesse a non mandare fiori ma a fare una donazione in memoria di Giovanni Maria Pira alla fondazione Bambino Gesù. E anche la sindaca di Orune, Giovanna Porcu, con l’intera amministrazione comunale del paese, si sono stretti in un abbraccio pieno di affetto alla famiglia del piccolo Giovanni Maria, e li ricordano nei loro pensieri e nelle loro preghiere. “Anima bella – ha scritto l’assessora comunale, Giuliana Pittalis  – da lassù brilla più che puoi. Un bacio nel vento tesoro bello». Oggi, 20 giugno, nella chiesa di Fonteblanda, in provincia di Grosseto, l’estremo saluto al piccolo.

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