La Nuova Sardegna

Nuoro

Il lutto

Nuoro, addio ad Anna Maria Mura: paladina di tante battaglie civili

di Luciano Piras
Nuoro, addio ad Anna Maria Mura: paladina di tante battaglie civili

Già consigliera comunale e collaboratrice della Nuova Sardegna. «La disabilità – amava dire – non è un problema, ma un valore aggiunto»

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Nuoro Mancherà il suo sorriso dolce e contagioso, mancheranno le sue parole sagge e calibrate, mai di troppo. Ma resteranno vivi per sempre l’esempio, l’impegno civile, il carisma e la voglia di lottare per il bene comune. È l’eredità morale e culturale che Anna Maria Mura lascia alla sua amata Nuoro. Paladina tanto gentile quanto indomita, in campo per abbattere ogni tipo di barriera, è morta sabato sera nell’ospedale San Francesco. Aveva 56 anni. E dalla cappella dell’ospedale di via Mannironi partirà il corteo per accompagnare Anna Maria nel suo ultimo viaggio. Il funerale verrà celebrato domani mattina (lunedì 4 novembre 2024) alle 11, nella parrocchia di San Paolo.

Donna di grande cultura, Anna Maria Mura era stata per anni collaboratrice della Nuova Sardegna. Scriveva di disabilità, in particolare, e di cinema, la sua passione più profonda. Laureata in materie letterarie all’università di Sassari, aveva discusso la tesi sul “Gattopardo” di Luchino Visconti. Puntualissima nell’inviare i pezzi in redazione, era alquanto rigorosa, con sé stessa prima di tutto, ma anche con il mondo del grande schermo, che amava, criticava e analizzava di continuo. Padrona assoluta della materia, recensiva i film con una facilità e naturalezza incredibili, sia che scrivesse di “Intervento divino” di Yadon Ilheyya, di “Swing” di Tony Gatlif come pure di “Era mio padre”di Sam Mendes o di “Gangs of New York” di Martin Scorsese, di “Il Signore degli anelli: le due torri” di Peter Jackson.

Anna Maria Mura era stata anche consigliera comunale. E anche tra i banchi dell’amministrazione civica ha lasciato il segno indelebile. Era stata lei, sindaco Mario Demuru Zidda, a promuovere l’adozione in città della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Fu il primo caso in Sardegna, tra i primissimi in tutta Italia. Il “parlamentino” di via Dante votò all’unanimità. Cinque anni prima, il successo elettorale personale di Mura fu strepitoso. Entrò in consiglio con i Diesse. «La disabilità non deve essere più considerata dalla nostra società come un problema, ma, al contrario, come un valore aggiunto» furono le sue prime parole. «Ed io, che mi sono sempre battuta sul fronte dei trasporti, delle barriere architettoniche e dell’inserimento lavorativo, mi sono candidata per poter portare il mio impegno a un livello superiore. In quanto donna, poi, riconosco la nostra insufficiente rappresentatività nelle istituzioni: la sfida – era il suo messaggio – è da giocarsi tutta sul piano sociale e culturale, per smuovere vecchie visioni e pregiudizi». Ecco perché Anna Maria è stata un «prezioso faro di saggezza» non soltanto nella sfera familiare più intima, nella propria casa degli affetti, ma anche nell’intera comunità, nella res publica nuorese.

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