La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanità

Le analisi confermano il focolaio di dermatite virale nel Nuorese

di Simonetta Selloni

	Bovini al pascolo
Bovini al pascolo

La scoperta in un allevamento tra Nuoro e Orani: è il primo caso accertato sul territorio nazionale

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Nuoro Le analisi di laboratorio compiute dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, centro di referenza nazionale per la sanità animale, hanno confermato l’esistenza del focolaio di dermatite nodulare contagiosa in un allevamento di bovini, situato al confine tra i territori di Nuoro e Orani, di competenza del Servizio di Sanità animale della Asl 3 di Nuoro.

Lo stesso Servizio, allertato dall’allevatore, aveva individuato il focolaio della patologia e aveva disposto il blocco della movimentazione dei bovini, ma anche degli ovicaprini, dei suini e degli equini nei 52 comuni che fanno capo all’Azienda sanitaria locale di Nuoro, in base al principio di massima prudenza. La dermatite nodulare contagiosa, Lumpy skin desease, è una malattia che indebolisce notevolmente l’animale e ne compromette la capacità produttiva. Ora che gli esami di laboratorio hanno confermato quanto i veterinari del Servizio di sanità animale della Asl avevano rilevato con l’osservazione clinica dei sintomi, sarà messa in atto la procedura che segue la restrizione temporanea attuata sui 52 comuni. In particolare, si individueranno la zona di protezione e quella di sorveglianza, mentre i bovini dell’allevamento focolaio saranno abbattuti. 

Si tratta della prima conferma sul territorio nazionale della malattia. «L’assessorato alla Sanità si è immediatamente attivato, con il solo sospetto di un singolo animale, prima ancora che ci fosse la conferma diagnostica dai laboratori di Teramo - spiega l’Assessore alla Sanità Armando Bartolazzi -. È fondamentale agire con la massima tempestività e rigore per contenere la diffusione di questa patologia. Nel contesto della normativa europea sulla sanità animale la malattia è categorizzata come malattia di categoria A ovvero malattie elencate che normalmente non si manifestano nell’ Unione Europea e per le quali, una volta rilevate, devono essere adottate immediatamente misure di eradicazione».

«Sono state immediatamente messe in atto tutte le procedure previste dai protocolli nazionali ed europei per la gestione dei focolai di LSD, comprese le indagini epidemiologiche per ricostruire la catena di contagio. La collaborazione di tutti gli allevatori è cruciale in questo momento», conclude l’assessore. Sotto il profilo delle misure di prevenzione e controllo, l’Assessorato rivolge alcune urgenti raccomandazioni agli allevatori:

Rafforzare la biosicurezza: occorre limitare l'ingresso di persone e veicoli non essenziali negli allevamenti; disinfettare accuratamente mezzi di trasporto e attrezzature; garantire l'isolamento dei nuovi animali introdotti in azienda per un periodo di osservazione.

Monitoraggio attento degli animali: sorvegliare quotidianamente lo stato di salute dei capi; prestare particolare attenzione alla comparsa di sintomi sospetti come febbre, noduli cutanei (specialmente su testa, collo, schiena, perineo, mammella e zampe), lacrimazione, scolo nasale e zoppie.

Segnalazione immediata: in caso di sospetto clinico, anche lieve, o di mortalità anomala, contattare immediatamente i Servizi Veterinari delle ASL Sardegna di competenza territoriale. La segnalazione tempestiva è essenziale per la rapida adozione delle misure di controllo.

Controllo degli insetti vettori: la LSD è trasmessa principalmente da insetti ematofagi (zanzare, mosche, zecche). È raccomandata l'adozione di misure per ridurre la presenza di questi vettori negli allevamenti, come l'uso di insetticidi e l'eliminazione di ristagni d'acqua.

Registrazione e Tracciabilità: mantenere aggiornate le registrazioni degli animali presenti in azienda e dei loro movimenti. Saranno fornite ulteriori comunicazioni non appena disponibili nuovi aggiornamenti. La collaborazione di tutti è fondamentale per tutelare il patrimonio zootecnico della Sardegna.

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