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Nuoro, è partito il toto giunta: ecco tutti i nomi in corsa

di Alessandro Mele
Nuoro, è partito il toto giunta: ecco tutti i nomi in corsa

Il sindaco Emiliano Fenu spiega i criteri per la formazione dell’esecutivo: «Un posto per ognuna delle liste della coalizione che mi ha sostenuto

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Nuoro Passato il clima bollente della competizione elettorale che ha visto Emiliano Fenu accaparrarsi il governo del Comune, scorrono uno dopo l’altro, i giorni caldi delle trattative sulla formazione della nuova giunta civica. Il quinquennio 2025-2030 targato Campo largo, avrà presto la sua squadra dei sette che amministreranno la città con il nuovo sindaco.

La linea ecumenica

In attesa della convocazione della prima seduta di consiglio comunale, intanto, le interlocuzioni con i partiti della coalizione procedono spedite e rispetto al tema dell’assegnazione delle deleghe assessoriali, la linea da seguire sembra che sarà quella ecumenica. «Un assessorato per ogni forza della coalizione – conferma Emiliano Fenu –, credo sia giusto che una rappresentanza nella squadra di governo debba essere garantita a tutte le liste che mi hanno sostenuto. È proprio questa, tra l’altro, la linea concordata con i partiti».

Ovviamente la formazione dell’esecutivo non può non prescindere da dei criteri ben precisi: «Il prossimo passo – commenta il nuovo sindaco –, sarà proprio quello di valutare tutte le deleghe assessoriali sul piatto per assegnarle in base alle indicazioni dei singoli gruppi, ma anche secondo la logica delle competenze». «In questi giorni – prosegue –, sarà al vaglio anche la geografia degli assessorati con l’obbiettivo di capire come e con quali abbinamenti possono essere assegnati. A questo proposito, proprio in queste ore sto preparando la bozza da sottoporre ai delegati dei vari partiti. La discuterò prima singolarmente con ognuno di loro, poi in un vertice al quale sarà chiamata a partecipare tutta la coalizione».

La variante

Secondo quanto trapelato dalle stesse forze che compongono il Campo largo, sembra che uno dei criteri da seguire sarà anche quella della discontinuità, che tradotto significa che nessun componente delle amministrazioni comunali precedenti farà parte dell’esecutivo. «Su questo non esistono paletti rigidi – glissa Fenu – e io non ho intenzione di imporne, anche se il tema è sorto nelle interlocuzioni in corso». A questo proposito, però, c’è anche da considerare un dato analitico non di poco conto. La stessa espressione di voto dei cittadini, infatti, ha privilegiato i volti nuovi della politica collocatisi tutti ai primi posti tra le preferenze in ognuna delle singole liste vincitrici. Dalle urne, di fatto, emerge una volontà popolare piuttosto categorica: nessun incarico di governo va assegnato a chi ne ha già ricoperto uno in passato.

Il Consiglio

Adesso, dunque, sarà la seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale a fugare ogni dubbio sulle scelte di Emiliano Fenu: «Ma ancora non è stato stabilito quando convocarla – aggiunge il primo cittadino –, credo che utilizzerò tutto il tempo a nostra a disposizione per le interlocuzioni, dunque il parlamentino si riunirà presumibilmente nella prima decade di luglio». E sarà proprio quella seduta a scoprire le carte anche sulla scelta del nuovo presidente del consiglio comunale.

Il toto nomi

Una scelta dalla quale parte anche il toto nomi sulla composizione della nuova squadra di governo. La presidenza del Consiglio, infatti, viaggia verso il profilo di Andrea Carai (Pd), il candidato più votato del partito con il consenso più elevato tra le fila del Campo largo.

Da qui l’effetto domino. Un assessorato, per quanto riguarda il Partito democratico, infatti, sembra prendere la direzione di Natascia Demurtas, con Giovanni Mossa pronto a spendere in Consiglio tutta la sua esperienza da ex sindaco nelle vesti di capogruppo. Tra i pentastellati, invece, l’assessorato pare andrà a Paola Siotto, new entry e donna più votata in città, mentre resta poco interpretabile la scelta che spetterà al gruppo di Uniti. Escludendo Eleonora Angheleddu per la questione discontinuità e con Francesco Guccini che rimarrà a Cagliari ad esercitare il suo incarico regionale, pur conservando il posto in consiglio comunale, resta il nome di Mario Manca anche se una possibilità sembra possa esserci anche per Maria Antonietta Mura o per la coordinatrice cittadina Marilena Rojch.

Avs, invece, pensa a come sciogliere il nodo su Giulia Corda per un posto in giunta che le darebbe la possibilità di rinunciare subito e in maniera indolore alla posizione conquistata, poco prima delle elezioni, nel consiglio di amministrazione dell’Isre. Ruolo incompatibile con la presenza in consiglio comunale visto che il municipio esprime già il sindaco tra i componenti del cda dell’Etnografico. Progressisti e Liberu, accantonata la suggestione Fabrizio Beccu, sembrerebbero orientati a mettere sul tavolo del sindaco il nome di Gabriella Boeddu, mentre il Partito socialista starebbe pensando alla figura di Marco Zedda, unico eletto tra le file del Psi; e in alternativa a quello della segretaria provinciale Monica Carta. Sinistra Futura, infine, sembra viaggiare verso una proposta di nomina per il suo consigliere eletto, Angelo Coda.

La scelta, dunque, sarà proprio quella di accontentare tutti al di là dell’apporto concesso percentualmente alla vittoria delle elezioni. Al netto di questo, però, nella distribuzione delle deleghe, tutte con un peso specifico diverso l’una dall’altra, Fenu non potrà far finta di dimenticarsi delle partecipate. I Progressisti, ad esempio, hanno già Gianni Pinna alla presidenza dell’Atp, mentre pare, seppur si tratti di nomina regionale, sia stato Giuseppe Dessena (Avs), ad indicare Alessandra Corrias per la presidenza della nuova fondazione bibliotecaria. La città non attende che vedere sciolti i nodi al pettine del nuovo sindaco.

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