La Nuova Sardegna

Nuoro

L’operazione

Aziende e lavoro nero: 41 lavoratori irregolari su 61 controllati

Aziende e lavoro nero: 41 lavoratori irregolari su 61 controllati

Il bilancio dei controlli eseguiti dai carabinieri in provincia di Nuoro. Sanzioni per trentottomila euro

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Nuoro Diciotto aziende ispezionate, 61 lavoratori controllati – 41 dei quali sono risultati irregolari, e sette completamente sconosciuti allo Stato, ai suoi diritti e doveri. Ma anche diverse imprese che non rispettavano le norme per la sicurezza nei luoghi di lavoro, tra cavalletti e ponteggi traballanti o manifatti pericolanti. è un bilancio piuttosto ricco, dunque, quello che ha appena registrato, nei due mesi di inizio estate, il nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Nuoro e del comando provinciale dell’Arma, per contrastare il lavoro nero e verificare il rispetto delle norme di sicurezza.

Nel complesso i militari del nucleo specializzato, hanno operato in diverse zone della provincia di Nuoro, da Loculi, a Tortolì, Bari Sardo, ma anche a Macomer e Genoni, Budoni e San Teodoro. In tutti i comuni, grazie alla collaborazione delle stazioni carabinieri locali, sono state ispezione 18 aziende, di diversi settori produttivi. Tutte hanno presentato delle irregolarità, sia per l’impiego di lavoratori irregolari e “in nero” che per inadempienze di natura prevenzionistica. Dei 61 lavoratori verificati, 41 sono risultati irregolari, per inosservanze connesse all’esecuzione del rapporto di lavoro, e sette in nero (di cui 3 extracomunitari con permesso di soggiorno), privi di copertura previdenziale, assicurativa e di regolare contratto.

Nel settore edile, invece, le principali irregolarità riscontrate nel corso dei controlli hanno riguardato l’impiego di lavoratori “in nero” e varie violazioni sulla sicurezza. Come l’impiego di lavoratori privi di visita medica di idoneità al lavoro e della prevista formazione, l’utilizzo nei cantieri di passerelle, ponti su cavalletti e attrezzatura da lavoro non conformi alla normativa vigente. Le aziende agricole controllate, che si occupano dell’allevamento di ovini, invece, occupavano lavoratori in nero privi di sorveglianza sanitaria e della specifica formazione. Una falegnameria, classificata nel settore industriale, impiegava operai che provvedevano all’installazione dei propri manufatti operando su ponti su cavalletti non idonei.

Nelle attività commerciali e in quelle classificate come pubblici esercizi (bar, pasticcerie e ristoranti), poi, è stata riscontrata la presenza di lavoratori in nero, senza contratto e sanza tutela previdenziale. Inoltre, due di esse sono state sanzionate per l’installazione di un impianto di videosorveglianza, idoneo al controllo a distanza dei lavoratori, senza la prescritta autorizzazione. Le attività hanno portato l’irrogazione di sanzioni e contravvenzioni per un importo complessivo di poco superiore ai 38mila euro. Sono stati recuperati contributi previdenziali e assicurativi per tremilacinquecento euro.

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