Omicidio Mameli, l’arresto: Paolo Migali incastrato dalle telecamere e dalle testimonianze
Il delitto a Bari Sardo il primo marzo durante la festa di Carnevale
Lanusei Incastrato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, Paolo Migali, 27 anni di Girasole, è stato arrestato questa mattina 12 settembre all’alba durante un blitz della polizia anche sulla base delle testimonianze raccolte durante le indagini della Procura di Lanusei. Questi alcuni dettagli dell’arresto che sono stati anticipati da una nota del procuratore Paola Dal Monte in attesa della conferenza stampa convocata per le 11 in tribunale a Lanusei.
L’operazione è stata condotta nella mattinata odierna dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Nuoro, che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa il 10 settembre scorso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanusei, su richiesta della Procura della Repubblica di Lanusei.
Secondo le indagini, Migali si sarebbe reso responsabile dell’omicidio di Marco Mameli avvenuto la sera del primo marzo 2025 durante la festa di Carnevale. Il 27enne lo avrebbe ucciso colpendolo con tre fendenti di cui uno mortale. La stessa sera, sempre secondo le indagini, Migali avrebbe ferito anche un altro ragazzo. Era stato lui stesso ad autoaccusarsi del ferimento di Andrea Contu presentandosi in Commissariato accompagnato dal suo legale.
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lanusei, è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Nuoro, in collaborazione col Commissariato di Tortoli, della polizia scientifica di Cagliari, e del Ris dei carabinieri di Cagliari. Oltre che del personale specializzato della Guardia di Finanza di Arbatax.
La raccolta degli elementi di prova – spiega la Procura di Lanusei in una nota – «si è basata sull'acquisizione e successiva analisi delle immagini estrapolate dalle telecamere di video sorveglianza presenti nei pressi del luogo dell'omicidio, dagli accertamenti tecnico scientifici e dall'escussione di numerosi testimoni».
Il procedimento penale nei confronti dell'indagato è tuttora pendente nella fase delle indagini preliminari e la sua effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo: «Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori – conclude il procuratore – anche in suo favore».