La Nuova Sardegna

Nuoro

L’indagine

Aule vuote e precari in aumento: lo spopolamento sui banchi

di Valeria Gianoglio
Aule vuote e precari in aumento: lo spopolamento sui banchi

Nuoro, l’analisi del coordinatore regionale Gilda, Gianfranco Meloni, sul nuovo anno scolastico

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Nuoro Aule sempre più vuote, meno alunni – calano del 6 per cento ogni anno – meno insegnanti – l’anno scorso erano 36 in più – e più precari: a qualche settimana dall’avvio del nuovo anno scolastico, tra Nuoro e provincia il fenomeno spopolamento insieme ad altri problemi irrompono sui banchi. E disegnano un territorio in grande difficoltà sul fronte iscritti, caseggiati chiusi e precarietà. Lo racconta l’analisi sul Nuorese che traccia il coordinatore regionale del sindacato Gilda, Gianfranco Meloni. Tra numeri, raffronti con il recente passato, e proiezioni per l’immediato futuro. «Le scuole dell’infanzia del territorio sono sempre più vuote anche nel capoluogo – spiega Meloni – e sono decine le maestre che ogni anno perdono e perderanno il posto di lavoro, iniziando un lungo calvario di pendolarismo lavorativo, pur essendo spesso in età avanzata. A settembre risultano iscritti 158 bambini in meno (erano 2.931 nel 2024-25 e 2.773 nel 2025-26). Prosegue, quindi, il calo vertiginoso con il ritmo del sei per cento all'anno destinato, secondo gli esperti, a raggiungere un plateau solo tra qualche anno». Ma la situazioni, secondo gli studi della Gilda, non va meglio per le altre fasce di età: l’emorragia complessiva, in un solo anno, è pari a quasi 800 alunni in meno.

Ma l’analisi della Gilda accerta anche che la frammentazione e l'impoverimento della scuola nuorese, in questo avvio di anno scolastico, si tocchi anche dal dato delle supplenze. Nonostante l’organico complessivo dei docenti sia stato tagliato (meno 36 posti rispetto all’anno scorso), infatti. sono oltre 700, tra cattedre e spezzoni, gli incarichi assegnati con l’algoritmo informatico dall'ufficio scolastico provinciale. Su un totale di posti inferiore a tremila cattedre, la precarizzazione del sistema scolastico colpisce il 25 per cento dei posti, con gravi ripercussioni sulla qualità della didattica. Si tratta, in questo caso, di un dato in linea con la media italiana, la peggiore d'Europa, dove la media di incarichi a tempo determinato è del sei-sette per cento. «Con simili cifre da gestire telematicamente in pochi giorni, il reclutamento continuerà ad essere una macchina pronta a deragliare in qualsiasi momento –spiega ancora Gianfranco Meloni – e ad aggravare i problemi si aggiunge l'altissima incidenza degli spezzoni di orario, che fanno di Nuoro uno dei territori con più cattedre “spezzatino”, in cui lo stesso insegnante deve percorrere ogni settimana migliaia di chilometri per raggiungere gli alunni».

Ma non basta: esaminando le tabelle pubblicate sul sito dell’ufficio scolastico si scopre che più di una cattedra su dieci, in provincia di Nuoro, tra Medie e Superiori, è una “cattedra orario esterna” ossia caratterizzata da ore a scavalco tra diversi istituti, spesso in paesi molto distanti. «A questo dato – spiega Meloni – aggiungiamo che sono considerate formalmente interne le cattedre di istituti che, col dimensionamento scolastico, ricomprendono molti comuni (ad esempio: l'istituto comprensivo di Desulo, esteso ad Aritzo, Belvì, Tonara, Gadoni e Seulo, o il Comprensivo di Orani, che comprende anche Sarule, Oniferi, Orotelli, Ottana). Si capisce, quindi, come molti docenti siano diventati dei globetrotter forzati». «La nostra associazione – spiega in conclusione il coordinatore regionale della Gilda, Gianfranco Meloni – ha esposto questi problemi, insieme a tanti altri, fin da giugno, alla commissione del consiglio regionale che sta preparando una legge attesa, finora invano, da 30 anni. Una prima misura, a sè stante, di incremento dei posti e di sussidio economico agli insegnanti che frequentano i corsi di specializzazione sul sostengo è stata già presa a luglio. Un intervento apprezzabile, visto che una parte significativa del precariato si trova nel sostegno. Tuttavia restano ancora sul campo tanti altri problemi. Non tutti possono essere risolti dalla Regione, ma in qualche misura sarebbe molto preziosa».

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