La Nuova Sardegna

Il colpo di scena

Caso Garlasco, sarebbe valido il dna sotto le unghie di Chiara Poggi. Verso il confronto anche con Sempio

Caso Garlasco, sarebbe valido il dna sotto le unghie di Chiara Poggi. Verso il confronto anche con Sempio

Prosegue l’indagine parallela della Procura di Brescia sull’ex procuratore Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari

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Nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Secondo il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia, il dna rinvenuto sotto le unghie della vittima sarebbe valido e dunque utilizzabile nei confronti genetici. Il materiale biologico, contestato da anni dalle difese per la sua scarsa attendibilità, potrebbe dunque essere sottoposto a confronto con il profilo di Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio e amico del fratello di Chiara.

La decisione è stata discussa durante l’udienza davanti alla gip Daniela Garlaschelli. I periti nominati dal giudice, la genetista Denise Albani e l’esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani, hanno chiesto e ottenuto una proroga di 70 giorni, fino al 18 dicembre, per completare le analisi. A loro si è aggiunto il perito Giovanni Di Censo, incaricato di valutare le impronte sulle paradesive, sul pacco di cereali e su un sacchetto della spazzatura. Resta invece esclusa dall’incidente probatorio la cosiddetta impronta 33, attribuita dagli inquirenti a Sempio e da sempre contestata dai legali della famiglia Poggi.

L’avvocato Francesco Compagna, legale del fratello della vittima, ha espresso amarezza: «Ci aspettavamo chiarimenti sull’impronta 33, invece restano in campo impronte irrilevanti». Il 18 dicembre saranno presentati gli esiti degli accertamenti. Intanto, prosegue l’indagine parallela della Procura di Brescia sull’ex procuratore pavese Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari per presunte somme ricevute in cambio dell’archiviazione di Sempio nel 2017: accuse respinte dai genitori dell’indagato.

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