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Pediatria di Olbia, emergenza infinita: un solo medico per turno

Pediatria di Olbia, emergenza infinita: un solo medico per turno

I bambini che arrivano al pronto soccorso spesso devono attendere per ore per essere visitati

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Olbia  Per ore al pronto soccorso in attesa che un pediatra la visitasse. È successo nei giorni scorsi a una bambina di due anni arrivata all’ospedale “Giovanni Paolo II” con il sospetto di aver ingoiato una molletta per capelli. Non essendoci una zona pediatrica separata, la piccola è rimasta nell’area delle urgenze degli adulti fino a quando lo specialista di turno, impegnato altrove, non ha potuto raggiungerla. Nel frattempo i medici del pronto soccorso hanno eseguito i primi accertamenti, che hanno poi escluso la presenza di corpi estranei. «Per fortuna tutto si è risolto per il meglio – hanno raccontato i genitori – ma il nostro non è un caso isolato: capita spesso che i bambini debbano sostare a lungo al pronto soccorso».

L’episodio fotografa la quotidianità di un reparto che continua a vivere in equilibrio precario. Alla Pediatria di Olbia, infatti, c’è soltanto un medico per turno, chiamato a coprire contemporaneamente il pronto soccorso, la sala parto, il nido e i piccoli ricoverati. Quando le emergenze si sovrappongono, garantire la presenza su tutti i fronti diventa impossibile.

All’inizio di settembre l’allarme era già scattato: il reparto rischiava la chiusura per carenza di organico. Per evitare lo stop, l’Asl Gallura aveva disposto il trasferimento temporaneo di due pediatri da Tempio, perché il primario era rimasto da solo con uno specializzando. Ma la copertura è durata appena un turno: i due medici sono poi andati in ferie.

Da allora la Pediatria di Olbia è tornata a fare i conti con gli stessi problemi. I bandi pubblicati dalla Asl per reclutare rinforzi non hanno portato risultati concreti, in linea con le difficoltà che riguardano tutta la Sardegna e gran parte del Paese. (s.p.)

(L’articolo in versione integrale sul giornale in edicola il 29 settembre, per leggerlo nell’edizione digitale clicca QUI )

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