La Nuova Sardegna

Olbia

Abusi a Villa Certosa, premier assolto

Giampiero Cocco
Abusi a Villa Certosa, premier assolto

Una parte dei lavori contestati dalla Procura alla Immobiliare Idra era stata autorizzata, il resto era stato successivamente condonato. Berlusconi da Parigi sventola felice la sentenza: «Il fatto non sussiste»

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Olbia. Giuseppe Spinelli, l’amminisrtatore della Immobiliare Idra spa è stato prosciolto dalle 13 accuse di abusi edilizi e violazioni delle leggi ambientali che la Procura gallurese ipotizzava fossero stati commessi alla “Certosa”. E Silvio Berlusconi, da Parigi, sventola quella sentenza affermando: «Niccolò Ghedini che mi ha detto che sono stato assolto perchè il fatto non sussiste».

Il processo che si è concluso ieri davanti al giudice unico di Olbia Vincenzo Cristiano, era cominciato 4 anni fa, quando la Procura di Tempio volle verificare quali fossero i lavori in corso alla “Certosa”.

L’avvocato Niccolò Ghedini, che ieri ha chiesto il proscioglimento di Giuseppe Spinelli da tutti i capi d’imputazione, aveva depositato i documenti relativi alle sanatorie e ai condoni che hanno portato il giudice ha decidere per l’estinzione del reato (per intervenuta concessione in sanatoria sulla base dell’articolo 13 della numero 47 del 1985) per sette capi d’accusa. Le imputazioni erano relative alla realizzazione delle piantagioni di cactus e dell’agrumeto, alle piscine per la talassoterapia, alla rosarda e gli annessi fabbricati, al teatro, al depuratore, al bacino antincendio e alla torre degli ibiscus, mentre il proscioglimento (per l’ottenimento di condoni edilizi) è stato dichiarato per le casermette, le Palappa, la chiusura del porticato della Certosa e la torre d’avvistamento, una ex cabina dell’Enel.

Giuseppe Spinelli è stato invece assolto, perchè il fatto non sussiste, dall’accusa di aver realizzato, in violazione alle leggi ambientali, i campi da tennis della Certosa.

«Le opere eseguite e previste - spiegava un documento dell’ufficio Tutela del paesaggio della Regione sarda - sono compatibili ai fini paesistici, in quanto si inseriscono con armonia nel contesto naturale, senza alterare le pecularità dei siti e con il minimo impatto visivo alle visuali pubbliche».

Le opere, spiega il giudice nel motivare la sua sentenza, «sono state realizzate, almeno in parte, per sopperire alle esigenze della sicurezza nazionale. Per proteggere la sicurezza del presidente del consiglio dei ministri e dei suoi ospiti (capi di Stato e di governo) che, com’è noto, ivi sono soliti soggiornare».

Il pm Elisa Calligaris, sulla scorta delle documentazione prodotta, ha chiesto il proscioglimento di Giuseppe Spinelli, una conclusione alla quale si sono associati i difensori di Spinelli, Niccolò Ghedini e Cinzia Tirozzi.

Fine della tranche giudiziaria sarda che, sotto il profilo squisitamente morale, investiva Silvio Berlusconi. Il premier, infatti, risulta semplicemente un “ospite” a Villa Certosa, che può utilizzare grazie al contratto di comodato gratuito stipulato con la “Immobiliare Idra spa” di Milano, la società che è proprietaria di buona parte delle proprietà immobiliari del Cavaliere.

«Non c’erano i presupposti per una condanna - ha spiegato Niccolò Ghedini - anche perchè tutte le opere erano state sanate o le variazioni apportate alle concessioni originarie ampiamente approvate dal comune di Olbia».

Il segreto di Stato, invece, è stato cancellato non appena a Palazzo Chigi arrivò Romano Prodi. La residenza sarda di Silvio Berlusconi (che in questi anni si è estesa per centoventi ettari) resta comunque uno dei siti più inacessibili e protetti d’Italia. Per averne la conferma basta attendere poche settimane: a fine mese è atteso un ospite di riguardo, e i preparativi per la sua sicurezza sono già avviati.
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