La Nuova Sardegna

Olbia

Droga e solidarietà, lezione sul campo

Droga e solidarietà, lezione sul campo

Gli studenti del linguistico Gramsci in visita all’Arcobaleno Poi una tappa a Villa Chiara, il centro gioioso per i disabili

30 maggio 2013
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OLBIA. Hanno visitato prima la comunità “Arcobaleno”, che si occupa del recupero dei tossicodipendenti, poi un’altra immersione nel volontariato nella vicina “Villa Chiara”. E’ così che gli studenti di tre classi del liceo classico-linguistico Gramsci (accompagnati dai docenti Azzara, Casula e Meloni) hanno trascorso a Maltana una mattinata all’insegna della solidarietà.

I ragazzi sono entrati in punta di piedi all’Arcobaleno e hanno visto gli ospiti della comunità lavorare in cucina, in falegnameria, in lavanderia, con gli animali e nei giardini. Un cammino terapeutico che li porterà pian piano, sotto la guida di educatori ed esperti, a riprendere in mano una vita normale.

«E stata un’esperienza positiva - hanno raccontato gli insegnanti -; grazie all’accoglienza di don Andrea, gli alunni hanno visitato tutti i luoghi dove i giovani ospitati vengono aiutati a ritrovare se stessi per dimenticare gravi esperienze di dipendenza da droga e alcol. Forte della sua esperienza trentennale, don Andrea ha parlato agli studenti del lavoro che gli operatori volontari della comunità svolgono sul piano psicologico e personale sui giovani che, in un lungo periodo della loro vita, hanno rinunciato a una motivazione esistenziale, per rifugiarsi nelle droghe e nell’alcol perdendo di vista i veri valori umani e personali della loro esistenza. Don Andrea ha ribadito l’importanza di tenersi sempre lontani da tutte quelle sostanze che, nella vita dei ragazzi, appaiono come “fonte di felicità” e che invece tolgono libertà, motivazione e voglia di vivere».

Dopo un momento conviviale particolarmente gradito, gli studenti del classico-linguistico hanno fatto tappa a Villa Chiara, che confina con la comunità di recupero. «Qui le persone diversamente abili - hanno aggiunto gli insegnanti - vengono aiutate a socializzare e a stare insieme agli altri in serenità e allegria. Per ottenere questi obiettivi con successo, si organizzano laboratori di ceramica, si curano gli orti e i fiori di stagione in un ambiente familiare e gioioso che solo dalla vera carità può scaturire. Dalle due forti esperienze, gli alunni hanno capito quanto sia reale la frase evangelica “E’ meglio dare, che ricevere”». E, con questo spirito, i ragazzi hanno ringraziato le due comunità, tutti i volontari e la scuola «per averci permesso di arricchire le nostre conoscenze ed esperienze con una “full immersion” d’amore». (s.p.)

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