La Nuova Sardegna

Olbia

santa teresa

In mano ai giovani il futuro della festa di Buoncammino

di Giulia Bardanzellu
In mano ai giovani il futuro della festa di Buoncammino

SANTA TERESA. Oggi è una giornata speciale per gli oltre 500 alunni degli istituti di Santa Teresa, Porto Pozzo e San Pasquale, ospiti d'onore del grande pranzo all'aperto, a base di gnocchetti e...

04 giugno 2013
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SANTA TERESA. Oggi è una giornata speciale per gli oltre 500 alunni degli istituti di Santa Teresa, Porto Pozzo e San Pasquale, ospiti d'onore del grande pranzo all'aperto, a base di gnocchetti e carne, organizzato nell'area attrezzata intorno alla chiesa della Madonna di Buoncammino. A ideare la prima "Festa della scuola", con protagonisti i bambini delle classi dell'infanzia e delle superiori, con maestri e insegnanti, è stato il comitato che ogni anno, a metà giugno, si occupa delle celebrazioni in onore di Sant'Antonio. L'iniziativa, patrocinata dal Comune, vuole essere un modo per far rivivere l'atmosfera della tradizionale festa di Buoncammino, che quest'anno si svolgerà il 15 e 16 giugno. Sono oltre 2000 le persone che, a ogni edizione, riempiono le tavolate all'ombra della pineta secolare per il pranzo del sabato, dedicato interamente alla trippa, e per la cena di domenica a base di brodo di carne. Un appuntamento imperdibile anche per molti turisti, che contribuisce a riunire la comunità in un luogo simbolo della tradizione teresina. La chiesetta seicentesca, a 3 chilometri dal paese, conserva i simulacri della Madonna, uno ligneo e uno in marmo, e rappresenta anche la continuità del culto, in un'area in cui sono affiorate in passato anche testimonianze archeologiche di epoca romana e paleocristiana. I circa 30 membri del comitato di Sant'Antonio si occupano dell’organizzazione dei festeggiamenti. E ora sperano nell’arrivo di forze nuove. «Stiamo invecchiando – osservano con un pizzico di ironia – - e abbiamo bisogno di forze fresche. Ecco perchè abbiano invitato tutti gli studenti, perché possano avvicinarsi a una tradizione che in paese è ancora viva e che deve essere coltivata anche dalle nuove generazioni».

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