La Nuova Sardegna

Olbia

Altre tre isole protette dall’area marina

di Alessandro Pirina
Altre tre isole protette dall’area marina

I laboratori naturali di Cavalli, Piana e Reulino concessi in comodato dalla Regione all’Amp Tavolara

18 marzo 2014
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di Alessandro Pirina

OLBIA.. L’Area marina protetta di Tavolara espande il suo dominio su altre tre isole. La Regione ha ceduto all’area marina protetta in comodato d’uso trentennale l'Isola Piana, Cavalli e Reulino.

La richiesta dell’ente guidato da Augusto Navone era datata 19 settembre 2010, ma da Cagliari l’ok è arrivato poche settimane fa. A far propendere per il sì Regione e Demanio la presenza nelle tre isole di specie endemiche, animali e vegetali, rare o in via di estinzione.

“La straordinaria ricchezza di questi luoghi, tanto affascinanti quanto abbandonati e in balia del turismo selvaggio – spiega il direttore della Amp, Augusto Navone –, ci ha incoraggiati a inoltrare la richiesta di concessione a uso gratuito delle tre isole, ricadenti all’interno dell’area marina di Tavolara e perfettamente integrabili nei nostri piani di gestione e conservazione”.

Le isole si trovano tutte e tre nella zona C, quella di riserva parziale dell’Amp. La più vicina alla costa è Cavalli, a meno di 500 metri dal porticciolo di Porto San Paolo, mentre Reulino, conosciuto come l’Isolotto rosso, è a 950 metri, e l’Isola Piana, la più grande, a 1200. La fauna delle isole è costituita da rettili e uccelli. Tra i primi, il tarantolino, la lucertola campestre, la lucertola tirrenica, il gongilo. Tra i secondi, invece, sull’Isola Piana è presente una piccola colonia di Phalacrocorax aristotelis desmarestii, sottospecie mediterranea del marangone dal ciuffo.

“Le isole di minori dimensioni – aggiunge Navone – sono state in genere meno soggette all’influenza dell’uomo e risultano attualmente meglio conservate dal punto di vista naturalistico. Sono i luoghi dove è più facile osservare i meccanismi dell’evoluzione, quei continui adattamenti che nel lungo periodo possono addirittura generare nuove specie, nonché i cambiamenti di ordine globale. Rappresentano per la ricerca veri e propri laboratori. Grazie al loro isolamento ospitano molto spesso specie uniche, sia vegetali che animali. Per lo stesso motivo però sono particolarmente vulnerabili e anche piccole variazioni possono gravemente influenzare l’intero ecosistema. Le principali criticità sono date dal calpestio della vegetazione, dall’abbandono di rifiuti, dalla raccolta di specie vegetali e animali e pesca di frodo, dagli ancoraggi su fondi a Posidonia oceanica”.

Ora, con l’innesto delle tre isole nell'Amp, Navone si propone di debellare le criticità attraverso l'eradicazione di specie alloctone animali e vegetali, la realizzazione di percorsi sostenibili, punti di approdo pubblici e di una cartellonistica informativa e descrittiva dagli ambienti da tutelare.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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