La Nuova Sardegna

Olbia

Riformatori, c’è un maxi assegno per l’Ipia

Alla scuola devastata dall’alluvione i fondi raccolti dal partito: serviranno per riparare il laboratorio

18 marzo 2014
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OLBIA. Col sorriso srotolano un assegno in formato maxi. «Presto lo appenderemo nel nostro laboratorio di meccanica» annuncia subito dopo Gianluca Corda, il preside dell’istituto professionale Ipia. La scuola più colpita dall’alluvione incassa altri 20mila euro di solidarietà. Stavolta da un partito politico: i Riformatori sardi. «Il laboratorio ha subìto ingenti danni e questi soldi serviranno ad acquistare nuove macchine didattiche – continua Corda -. Grazie alla solidarietà di questi mesi siamo praticamente riusciti a recuperare tutto ciò che è andato distrutto il 18 novembre. Ricordiamo che abbiamo avuto 180mila euro di danni». A promuovere il gesto solidale, maturato tramite una raccolta nazionale, è stato Giovanni Pileri, dei Riformatori, ex assessore provinciale all’Istruzione, anche lui impegnato a ripulire la scuola Ipia nei giorni del post-alluvione: «Ma io voglio ringraziare gli studenti. In quelle settimane hanno dimostrato grande maturità». Presente alla donazione anche il deputato Pierpaolo Vargiu. «La nostra sottoscrizione è stata accolta da diversi parlamentari, ma è andata avanti anche su internet e ha pure coinvolto grosse aziende – racconta -. Luca Cordero di Montezemolo ha per esempio chiesto ai suoi dipendenti di donare qualcosa. Partecipazione anche da parte di Carpisa, Yamamay e Brembo». Gianni Mutzu, preside del Panedda, scuola capofila dell’emergenza, ha invece fatto un po’ il punto della situazione sulla questione aiuti: «La solidarietà è stata spaventosa, ancora oggi continuano ad arrivare donazioni. Ma in noi c’è ancora tanta preoccupazione. Pensiamo per esempio alla scuola di Maria Rocca, che è da ricostruire al più presto». Sia Mutzu che Corda, inoltre, hanno poi manifestato la mancanza di un punto di riferimento causato dalla soppressione della Provincia, ente che si occupava appunto delle scuole superiori. (d.b.)

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