La Nuova Sardegna

PORTO CERVO. I periti romani, chiamati dal procuratore Domenico Fiordalisi per stabilire se i lavori di ristrutturazione in corso nella suite presidenziale dell’hotel Cala Di Volpe fossero o meno illegali, hanno concluso la loro ispezione ieri.

La residenza a 5 stelle, messa sotto sequestro probatorio nel blitz effettuato dalla magistrato inquirente la scorsa settimana, è stata dissequestrata. Alla “Sardegna Resort”, la società proprietaria degli alberghi di lusso gestiti dalla Starwood, non resta che chiedere le necessarie autorizzazioni amministrative. I permessi serviranno per completare la posa dei pavimenti e il rifacimento delle infrastrutture e gli interventi che non creano volumetrie, le verande e le balconate in cristallo e acciaio che sostituiranno i vecchi muretti in calce bianca che delimitavano la piscina all’aperto.

A decidere il dissequestro è stato lo stesso procuratore di Tempio. Fiordalisi, dopo aver iscritto sul registro degli indagati il rappresentante legale della società di gestione, il progettista, il direttore dei lavori e il responsabile dell’impresa che stava realizzando i lavori al Cala di Volpe, aveva ispezionato personalmente la suite presidenziale. Un sopralluogo arrivato dopo che il 24 aprile, i tecnici del Comune e gli agenti della polizia locale di Arzachena, avevano bloccato i lavori disposti dalla Sardegna Resort all’interno del prestigioso ed esclusivo hotel. Secondo tecnici e polizia locale, i lavori di ristrutturazione, per essere effettuati avevano necessità di un’autorizzazione paesaggistica, obbligatoria per gli interventi eseguiti in zone di particolare pregio.

Il cantiere a 5 stelle potrà essere riaperto. Intanto l’inchiesta avviata dalla procura di Tempio prosegue.