La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, il rio Loddone una fogna a cielo aperto

Olbia, il rio Loddone una fogna a cielo aperto

I liquami visibili nel fiume arrivano dal depuratore gestito da Abbanoa sottodimensionato per una città di 80mila abitanti effettivi

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OLBIA. E' stato segnalato ieri da diverse persone un massiccio inquinamento del fiume Loddone. L'area interessata è vicinissima al depuratore di Sa Corroncedda, gestito da Abbanoa, quello che deve trattare i reflui della città.

La causa dell'inquinamento è da riportare dunque a un mal funzionamento dello stesso depuratore. Le foto testimoniano in maniera inequivocabile la nuova situazione d'emergenza. Schiume e colori scuri che non lasciano spazi a molti dubbi. Un inquinamento che non interessa solo l'area di scarico dei reflui non trattati in maniera adeguata. Ma il fiume poi va a finire a sua volta sul Padrongianus e da qui alla foce, area umida di pregio, e al golfo di Olbia. Un danno ambientale gravissimo, su cui occorre portare rimedio prima possibile.

Il problema esiste da diversi anni e periodicamente si ripresenta. Diverse volte le analisi di laboratorio hanno evidenziato nelle acque la presenza di coliformi fecali. Questo perché la struttura di Abbanoa non funziona più in modo regolare.

Il motivo? Mettendo da parte eventuali errori umani o negligenze, sempre possibili, probabilmente quel depuratore non è calibrato per la popolazione che deve servire. Sarebbe perfetto per una città con 60mila abitanti, ma Olbia, a dispetto dei 55mila effettivamente registrati in Comune, supera abbondantemente gli 80mila abitanti.

L'intervento sul depuratore, a questo punto, diventa improcrastinabile. (en.g.)

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