La Nuova Sardegna

Olbia

I comunisti vanno contro il San Raffaele

di Angelo Mavuli
I comunisti vanno contro il San Raffaele

La sezione cittadina del Pdci esprime forte preoccupazione per l’apertura della struttura sanitaria privata a Olbia

14 giugno 2014
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TEMPIO. Gli iscritti e i simpatizzanti della sezione tempiese del Partito dei Comunisti italiani, al termine di un approfondito dibattito interno sull’istituzione del San Raffaele, chiedono che la scelta venga attuata con la massima trasparenza e chiarezza di intenti e di progetti e che tali scelte vengano fatte con la piena condivisione delle popolazioni e senza che nulla venga imposto dall’alto con dei diktat. A renderlo noto con un lungo e dettagliato documento è lo stesso presidente del partito Mario Satta che puntualizza subito in apertura che il servizio sanitario pubblico per il Pdci «rimane il pilastro inalienabile sia a livello nazionale e regionale ed ancor più a livello locale e territoriale».

Da parte di Mario Satta viene espressa anche la preoccupazione che con l’apertura del San Raffaele «si possa correre il rischio di sovrapporre o addirittura annullare eccellenze sanitarie presenti e già operanti, con pieno merito ed ampia soddisfazione dei pazienti sul nostro territorio. Un motivo di ulteriore perplessità sono i finanziamenti che il servizio sanitario pubblico intende sacrificare sull’altare della nuova struttura. Finanziamenti che già sin d’ora vengono ipotizzati ingenti nonostante regni ancora la totale incertezza. Finanziamenti, budget e somme sulle quali è necessario però che ci sia una totale trasparenza senza buchi neri o possibilità di strane manovre». Da chiarire infine, secondo Mario Satta, l’accesso alla ipotizzata nuova struttura di Olbia. «Un accesso - scrive Satta - che deve essere reso possibile per i sardi senza ostacoli di sorta sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale. Quando si utilizzano soldi pubblici, il ritorno dei servizi deve essere, nella maniera più assoluta, totalmente pubblico, senza “se” e senza “ma”. Il progresso e lo sviluppo di un serio e concreto piano sanitario regionale, non può prescindere - scrive ancora Satta - dalla necessità di garantire, tutelare e incrementare il servizio sanitario pubblico, pena una mercificazione della Sanità che noi come Partito dei Comunisti Italiani, intendiamo duramente combattere. In scelte così importanti per la vita dei cittadini, la trasparenza e la chiarezza diventano condizioni indispensabili per la dignità stessa della Politica. Auspichiamo che vi siano momenti di opportune analisi e condivisione delle scelte».

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