La Nuova Sardegna

Olbia

Il liceo Gramsci è a pezzi, scatta lo sciopero bianco

di Dario Budroni
Il liceo Gramsci è a pezzi, scatta lo sciopero bianco

Gli studenti denunciano le condizioni precarie del vecchio stabile di via Anglona Spazi stretti, palestra fuori uso, laboratori trasformati in aule e rifiuti nel cortile

29 novembre 2014
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OLBIA. Il cortile è inzuppato di rabbia. Si guardano attorno e si indignano. E girano aule e corridoi per fornire le prove di un edificio che davvero cade a pezzi. Gli studenti del liceo classico linguistico Antonio Gramsci ieri mattina hanno voluto dire basta. Così si sono riversati tutti in giardino e hanno proclamato uno «sciopero bianco». Niente lezione. Bensì parole e idee per far sentire il grido della loro protesta. Il motivo della rivolta è semplice: la scuola è in condizioni da profondo rosso. Gli spazi sono ormai talmente stretti da non riuscire più a contenere gli ottocento alunni. In più la palestra è fuori uso, alcune uscite di sicurezza sono sbarrate, diversi angoli del cortile sono ricoperti di rifiuti. Una situazione di disagio che è pure difficile da risolvere, visto che la Provincia, che gestisce le scuole superiori, è ormai un ente fantasma.

Aule al limite. Il tour della decadenza comincia dentro l’edificio. Le aule sono ormai poche rispetto al numero degli studenti. Così la dirigenza della scuola è stata costretta a trovare altre soluzioni. Due laboratori, comunque stretti e nati per altri scopi, sono stati trasformati in altrettante aule. E poi c’è un altro laboratorio diviso in due per dare spazio a due classi. «Non si può continuare a studiare in queste condizioni – spiegano gli studenti Veronica Geromino e Matteo Porcu -. E se il prossimo anno il numero degli alunni dovesse aumentare, noi dove andremo?». Tra i ragazzi circola la voce di possibili lezioni serali o un trasferimento all’agrario.

Senza palestra. Il pavimento è ricoperto di fango secco, lo stesso dell’alluvione. Le mura sono ammuffite e con l’intonaco ormai ceduto. La palestra del Gramsci è in brutte condizioni da circa due anni. Soltanto lo scorso anno la Provincia ha impermeabilizzato il tetto. Un intervento comunque insufficiente. «Noi adesso facciamo educazione fisica al parco Fausto Noce – spiega ancora Veronica Geromino -. Oppure qui in cortile, che quando piove si allaga pure, oltre a essere molto sporco». Diversi i problemi anche all’interno dell’istituto. Gli studenti, per esempio, mostrano un’uscita di sicurezza con il vetro rotto e con divieto di apertura.

Incontro in Provincia. Ieri una delegazione di studenti si è recata in Provincia per parlare coi dirigenti. Va detto che l’ente di via Nanni naviga a vista, commissariato e strozzato dal patto di stabilità. Però ieri, qualcuno, ha dato qualche risposta. «Ci è stato mostrato un documento che attesta l’inizio dei lavori della palestra entro la prossima primavera - spiega la studentessa Greta Marroni -. Inoltre ci è stato detto che la prossima settimana verranno dirigenti e tecnici per un sopralluogo». Poi si vedrà. Ma una cosa è certa: l’autunno caldo degli studenti è cominciato già da un pezzo.

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