La Nuova Sardegna

Olbia

Sanità, in Gallura a rischio l’unità

di Alessandro Pirina

Appello alla coesione dai sindaci costieri: parliamo con una sola voce. Arru: pronto al confronto

04 agosto 2015
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OLBIA. La Gallura prova a ricompattarsi nel nome della sanità. Da Olbia parte l’invito ad abbassare le barricate (e i toni) e a presentarsi uniti davanti alla Regione senza distinzioni tra zona costiera e montagna. «Il territorio deve avere una sola voce – ribadisce più volte il presidente del distretto sanitario di Olbia, Antonio Satta, sindaco di Padru –. Solo così si potrà evitare che la sanità pubblica venga depotenziata». Ieri Satta ha convocato i suoi 16 colleghi che fanno parte del distretto di Olbia per trovare una posizione comune sul piano sanitario regionale. Una riforma che invece in alta Gallura ha riscosso solo dissensi, provocando una frattura (l’ennesima) tra Olbia e Tempio. Uno strappo che secondo Satta non ha ragione di esistere. «In questo processo dobbiamo riconoscere la centralità di tutte le nostre strutture ospedaliere, compresa La Maddalena, un ospedale che va difeso con forza. E Luigi Arru è pronto a confrontarsi».

L’sms di Arru. Satta prende il suo cellulare e a voce alta legge il messaggio che qualche minuto prima gli ha inviato proprio l’assessore regionale alla Sanità. «La questione di Tempio è solo amministrativa – scrive Arru –. Tempio e Olbia sono un presidio unico di area omogenea, perché era il solo modo per superare il limite di legge che dice che il presidio di base deve servire un bacino di 80mila abitanti».

Il caso La Maddalena. L’assessore affronta anche il caso La Maddalena. «La soglia di rischio per punto nascita sono mille parti, la deroga prevede che si possa scendere a 500. Ma nell’isola i parti sono solo 40 all’anno. Per questo pensiamo a una equipe itinerante da Olbia alla Maddalena. Ribadisco in ogni caso – aggiunge Arru – che la delibera è approvata solo in via preliminare ed è aperta al pubblico dibattito per la consultazione democratica, anche se è necessario osservare le norme nazionali che se non rispettate precludono l’accesso a 250 milioni di euro».

I sindaci. In platea ad ascoltare Satta ci sono quasi tutti i sindaci o assessori dei 17 comuni del distretto. A partire dal padrone di casa Gianni Giovannelli. «Non dobbiamo cadere nel gioco della lotta di campanile – ha detto il sindaco di Olbia –, nel momento in cui si ribadisce l’unità del territorio, bisogna considerare la necessità impellente di riordino del sistema sanitario. Il senso di responsabilità ci deve portare ad analizzare ipotesi realmente praticabili».

I consiglieri regionali. Assenti giustificati - ma rappresentati dai loro vice - i sindaci di Loiri Porto San Paolo, Giuseppe Meloni, e Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, gli unici due consiglieri regionali della Gallura, che ribadiscono anche loro la necessità di riunificare la vecchia provincia di Olbia Tempio. «Il piano è da approfondire su molti aspetti – ammette Meloni (Pd) –. È vero che va calato nella normativa nazionale, ma bisogna considerare la possibilità di deroghe. L’alta Gallura ha tutto il diritto di fare le sue rivendicazioni, ma potrà ottenere responso favorevole solo se si va uniti». «Nell’insieme è un piano da rivedere, ma apprezzo molto la disponibilità di Arru – dice Fasolino (Forza Italia) –. E quando andremo da lui a presentare la nostra proposta non lo possiamo fare divisi, perché in quel modo si rischia o di accontentare solo una parte o di scontentare tutti. In questo momento le alzate di testa non portano da nessuna parte».

La Asl. All’incontro erano invece presenti i vertici della Asl. «Il piano della riorganizzazione – ha detto il commissario Paolo Tecleme – ha un alto livello qualitativo, è un buon punto di partenza sul quale la politica e le esigenze dei territori devono lavorare per modularlo. In quest’ottica si potrà fare moltissimo per dare forza a questo territorio».

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