La Nuova Sardegna

Olbia

Capo Ceraso, no al piano di recinzione

di Giandomenico Mele
Capo Ceraso, no al piano di recinzione

Il Comune boccia il progetto dell’Edilizia Alta Italia di Marina Berlusconi per la chiusura di oltre 2 ettari con reti metalliche

13 maggio 2016
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OLBIA. Bocciato. Non ha superato il vaglio della conferenza di servizi, convocata al Suap del comune di Olbia, il progetto dell'Edilizia Alta Italia, società per azioni controllata dalla Fininvest della famiglia Berlusconi. Si tratta della creazione di tre fondi chiusi con recinzione in rete metallica tra le spiagge di Capo Ceraso e Li Cuncheddi. Una porzione di paradiso nella frazione di Murta Maria, uno dei luoghi più suggestivi e incontaminati della costa di Olbia. Sono i terreni che fanno parte di quello che è passato alla storia recente come il "sogno Costa Turchese", in quei 380 ettari di litorale tra Capo Ceraso e Li Cuncheddi, dove fin dall'inizio degli anni '80 Paolo Berlusconi prima e Marina Berlusconi volevano realizzare un grande progetto turistico da 280 mila metri cubi: con villette, alberghi e approdi per mega yacht. Oggi molto più modestamente, dopo storie di rinvii e polemiche, il progetto presentato dall'Edilizia Alta Italia punta alla chiusura dei terreni, alcuni dei quali in passato avevano sollevato polemiche per il blocco di accessi al mare che venivano utilizzati dai bagnanti per accedere alla spiaggia. Tecnicamente, secondo il progetto, l'esigenza di costituire un fondo chiuso nascerebbe non solo dalla necessità della proprietà di delimitare in maniera precisa il proprio bene, ma anche per evitare nei terreni l'abbandono indiscriminato sia di rifiuti speciali, pericolosi e non, che materiali di risulta provenienti da demolizioni o costruzioni.

Area zps. Tecnicamente il progetto di chiusura dei terreni è stato bocciato poiché l'intervento ricadeva su una Zps (Zona a protezione speciale) e la norma prevede che il progetto per la recinzione debba essere preventivamente sottoposto al parere vincolante del Servizio valutazione ambientale della Regione. Il parere sulla incidenza dell'intervento, secondo il comune di Olbia, andava acquisito prima della presentazione della pratica, che per questo deve essere considerata improcedibile. Il Comune di Olbia ha fatto poi presente che contestualmente andava acquisito anche il parere del Corpo forestale e della Provincia in merito al vincolo idrogeologico. L'Edilizia Alta Italia, rappresentata in Conferenza di servizi dal progettista, l'architetto olbiese Giuseppe Priarone, ha invece eccepito che nella fattispecie la recinzione costituisse un elemento provvisorio e, di conseguenza, non fosse necessario acquisire un parere preventivo da parte degli uffici competenti.

Il progetto. Il comune di Olbia non ha accolto le argomentazioni dell'Edilizia Alta Italia, che a questo punto dovrà richiedere i pareri necessari. Il progetto in questione prevede la recinzione di tre fondi, con una rete metallica, a Capo Ceraso. I tre fondi di una superficie reale totale pari a 23.470 metri quadrati (rispettivamente di 13.180, 6.800 e 3.400 metri quadrati), ricadono in "zone di pregio naturalistico, geomorfologico e paesaggistico (HN) entro i 300 metri dal mare del comune di Olbia". Il progetto prevede la conservazione della viabilità carrabile (sempre superiore a 6 metri lineari) e pedonabile, con antichi sentieri sempre superiori a 3 metri. La recinzione dei fondi chiusi, per un perimetro totale di un chilometro e 152 metri lineari, si indica da eseguire con una rete metallica plastificata di colore verde, idonea per aree ad uso agricolo, fissata a paletti in ferro zincato di altezza fuori terra pari a 2 metri.

Cancelli. Nel progetto sono previsti dei cancelli di accesso alla proprietà, distinti da altre aree di accesso con rete apribile da un doppio paletto. La recinzione dovrebbe avere un'altezza pari a 180 centimetri, in conformità al nuovo regolamento edilizio del Comune approvato nel 2015.

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