La Nuova Sardegna

Olbia

La comunità rom alla città: «Ci vogliamo integrare»

di Serena Lullia
La comunità rom alla città: «Ci vogliamo integrare»

Molti giovani che vivono a Sa Piana manna vorrebbero trasferirsi al centro Nella case e nelle roulotte della struttura risiedono 201 persone, 120 sono minori

30 maggio 2016
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OLBIA. Le roulotte hanno lasciato in parte il posto alle case. Qualcuna ha anche un piccolo giardino, archi di ingresso con i fiori intrecciati. Benvenuti nel campo rom alla periferia della città. 201 persone, 120 minori. Un quartiere indipendente in cui le tradizioni nomadi convivono con quelle occidentali, non sempre in armonia. Una comunità divisa a metà. Tra chi si sente orgoglioso di abitare nell’enclave di Sa piana manna e far crescere lì i propri figli. E chi vorrebbe invece una vita da olbiese, dentro la città.

Ibrahim ha 31 anni e una faccia simpatica. È uno dei due rappresentanti della comunità rom. Un ruolo che ha conquistato con delle elezioni interne alle quali ha partecipato anche una donna. Ibrahim è arrivato a Olbia quando aveva due anni. Ha due figli, vanno a scuola, uno studia musica, l’altro frequenta la ludoteca. «Io mi sento cittadino olbiese, non zingaro – dice con un buon italiano e modi gentili –. Purtroppo a Olbia c'è la tendenza a considerarci solo zingari. E appena diciamo che abbiamo tanti figli non ci danno più le case in affitto al centro. Forse in campagna». Ibrahim ribadisce con forza il suo sentirsi un figlio di Olbia. «Noi vogliamo integrarci, il mondo è cambiato, non è più come 50 anni fa – aggiunge –. Tutti hanno diritto di vivere in una vera casa. Se mi venisse data l’opportunità io mi trasferirei al centro. Quello che voglio per i miei figli non è stare qui». Ibrahim ha una impresa che raccoglie il ferro vecchio. «Regolarmente registrata – ci tiene a sottolineare –. Mi alzo presto. È un lavoro faticoso, non guadagno tanto, il necessario per la mia famiglia». Ma c’è anche chi non la pensa come lui. «Io sono contento di vivere al campo e ai miei figli non manca nulla – replica un altro degli abitanti di Sa Piana manna –. Vanno a scuola, stanno bene e vivono benissimo».

Il tasso di scolarizzazione dei minori è quasi del 100%. Lo scuolabus arriva ogni giorno fino alla periferia della città, nel campo rom gestito dal Comune. Le case prefabbricate sono state assegnate dietro pagamento di un mini canone di affitto. Dai 35 ai 50 euro in base alla grandezza. Hanno luce, acqua, fogna. «La luce e l’acqua di tutto il campo sono a carico nostro, le bollette sono intestate a me – aggiunge Ibrahim –. L’altro giorno ho pagato 12mila 500 euro ad Abbanoa». Spetta alle famiglie anche la pulizia del campo, uno dei punti su cui qualche giorno fa il sindaco Gianni Giovannelli è stato categorico. Anche a Sa Piana manna deve essere fatta la differenziata e i roghi di rame all’esterno del campo devono cessare. In caso contrario la struttura sarà chiusa. Il degrado di qualche mese fa è stato in parte ridimensionato. La polizia locale è chiamata a verificare il rispetto del regolamento. Sulle discariche scoperte nell’area intorno al campo, a marzo la Procura ha aperto una indagine.

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