La Maddalena, sigilli all'ecocentro: due indagati
La capitaneria ha eseguito il sequestro preventivo d'urgenza disposto dal procuratore Fiordalisi. Tra le accuse: truffa e frode nelle pubbliche forniture
LA MADDALENA. La Procura di Tempio ha messo i sigilli all'ecocentro della Maddalena: due le persone indagate per i reati di truffa, frode nelle pubbliche forniture, frode ai danni dello Stato e violazioni delle leggi ambientali.
Nel registro degli indagati sarebbero stati iscritti un dirigente e il legale rappresentante della Ciclat Ambiente, la cooperativa che gestisce in appalto per conto del Comune la raccolta differenziata alla Maddalena e lo smaltimento dei rifiuti negli impianti del consorzio industriale del Nord Sardegna, il Cipnes.
Gli uomini della capitaneria di porto hanno eseguito nella giornata del 31 maggio un sequestro preventivo d'urgenza disposto dal procuratore di Tempio Domenico Fiordalisi, mettendo i sigilli all'area in cui venivano conferiti i rifiuti.
Dalle poche informazioni apprese, sembrerebbe che l'inchiesta sia stata avviata in seguito ad alcune segnalazioni e che le indagini condotte dalla magistratura abbiano rilevato una serie di irregolarità nella gestione del servizio di «porta a porta» e di smaltimento dei rifiuti che avrebbero comportato un aggravio dei costi a carico dell'amministrazione comunale.