La Nuova Sardegna

Olbia

San Pantaleo, il complice ha confessato

di Tiziana Simula
San Pantaleo, il complice ha confessato

Giuseppe Piu, di Irgoli, ha ammesso di aver partecipato alla rapina con Monne. Era fuggito da Olbia salendo su un pullman

21 ottobre 2016
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OLBIA. Era riuscito a fuggire da Olbia salendo su un pullman che passava in viale Aldo Moro e che l’ha portato dritto nel suo paese, Irgoli. Ma la libertà di Giuseppe Piu, 33 anni, incensurato, è durata solo una settimana. Carabinieri e polizia di Olbia, l’hanno fermato due sere fa. Ora si trova in carcere a Nuchis: deve rispondere dell’accusa di rapina aggravata in concorso. È lui, come lo stesso giovane ha ammesso, il complice di Joan Florian Monne, 26 anni, arrestato sette ore dopo il colpo messo a segno alle poste di San Pantaleo, il 12 ottobre scorso. Dopo una settimana di indagini serrate, i reparti investigativi dell’Arma e del commissariato hanno chiuso il cerchio sulla rapina fruttata un magro bottino, 600 euro circa. A Piu, le forze dell’ordine sono arrivate dopo una meticolosa attività investigativa, un aiuto importante è arrivato anche dalle immagini del servizio di videosorveglianza. Una caccia all’uomo che non si è mai fermata dal giorno della rapina. Mercoledì pomeriggio, carabinieri e polizia sono andati a Irgoli e hanno inizialmente sentito l’operaio come persona informata sui fatti. Poi, incalzato dalle domande degli investigatori, il giovane ha ammesso la sua responsabilità, indicando anche il punto dove aveva gettato la pistola giocattolo (senza tappo rosso) e il guanto utilizzati per il colpo. «Li ho buttati lì», ha detto, indicando il punto ai militari e agli genti del commissariato che lo hanno accompagnato a Sa Minda Noa, dove i due malviventi si erano rifugiati subito dopo la rapina nel tentativo di sfuggire al massiccio dispiegamento di forze dell’ordine. Monne era stato arrestato dalla polizia in via Veronese sette ore dopo l’assalto alle Poste, alla fine di una concitata giornata fatta di fughe rocambolesche in moto e a piedi, e di sparatorie, dopo essere anche entrato al Dettori Market di viale Aldo Moro e aver chiamato un taxi. Ora si trova rinchiuso nel carcere di Bancali. Piu, invece, era riuscito a farla franca, raggiungendo viale Aldo Moro dove era riuscito a prendere un pullman di linea che l’ha portato direttamente a casa. «Il riscontro dei Ris su pistola e guanto serviranno per avere la certezza che siano stati usati da lui», hanno detto il comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Olbia, Alberto Cicognani e il capo della polizia Fernando Spinicci che ieri hanno illustrato i particolari dell’operazione congiunta, coordinata dal pubblico ministero Angelo Beccu.

Il colpo alle Poste era stato messo a segno nella tarda mattinata di mercoledì scorso. Nella frazione olbiese, Joan Florian Monne e il suo complice, ci erano arrivati in sella a una Suzuki nera. Monne era uscito dal carcere appena sei mesi fa. Alle spalle ha due arresti per altrettante rapine: una a Dorgali, insieme a un amico; l’altra a Porto Cervo, insieme a due complici mai individuati.

Non erano entrati subito all’interno dell’ufficio postale: davanti all’ingresso c’era un’auto. Hanno quindi lasciato la moto in una strada dietro l’edificio. Poi, l’irruzione armata, con un dipendente e due clienti chiusi nel bagno. Infine, la fuga verso Olbia. E qui, il via a inseguimenti, colpi di pistola e decine di uomini, compresi i Cacciatori di Sardegna, impegnati per ore nelle ricerche che si erano concluse in serata con l’arresto di Monne. Due giorni fa, il fermo di polizia giudiziaria del secondo rapinatore.

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