La Geasar vince la battaglia il cancello resta sbarrato
Il Consiglio di Stato ha accolto le ragioni della società che gestisce l’aeroporto L’immobiliare proprietaria dell’area che ospita Inail e Inps voleva riaprire il varco
OLBIA. Il cancello resta sbarrato. Il Consiglio di Stato chiude per ora la contesa che oppone la Geasar, società che gestisce l’aeroporto Costa Smeralda e la Ine Immobiliare Nord Est, titolare della lottizzazione dove ha sede il palazzo che ospita Inps e Inail, il cui cancello di ingresso che dà su una delle strade di accesso all’aeroporto è stato chiuso sulla base di un’ordinanza dell’Enac e su sollecitazione della stessa Geasar. Il Consiglio di Stato ha accolto le ragioni della Geasar, sulla base della seguente motivazione: «Considerato nel bilanciamento degli interessi coinvolti nella vicenda appare prevalente quello pubblico alla sicurezza delle aree aeroportuali, che potrebbe risultare compromesso dalla perdurante apertura del varco a cui si riferisce il provvedimento impugnato in primo grado». Per il Consiglio di Stato la questione che riguarda la sicurezza è determinante rispetto a qualsiasi altra rivendicazione, anche di natura economica. «Il Consiglio di Stato ha rigettato il nostro appello, valutando come prevalente l’interesse alla sicurezza dell’area aeroportuale – spiega Cristiana Gatto, avvocato della Ine Immobiliare Nord Est –. Riteniamo abnorme la motivazione che ha portato all’accoglimento delle ragioni della Geasar, evidentemente ha prevalso una presunta questione di sicurezza su motivazioni che sono invece strettamente economiche».
Guerra sulla sicurezza. Tutta la partita si è giocata sul parere del Comitato di sicurezza aeroportuale, che si pronuncia su questioni di sicurezza che riguardano l’aeroporto, sulla base di attentati o gravi pericoli per i passeggeri. Il Comitato aveva dato delle indicazioni che l’Enac aveva poi accolto. La chiusura del cancello si fondava dunque sul verbale che, in merito alla chiusura dell’ingresso alla lottizzazione della società e sul passaggio pedonale che ricade sul demanio aeroportuale dall’area Inps, così si pronunciava: «È stato evidenziato dagli enti di Stato come quel varco non essendo visibile e determinando un attraversamento della viabilità aeroportuale senza le previste strisce pedonali, sia da considerarsi pericoloso e se ne auspica la chiusura». Strisce pedonali, dunque. Possono essere queste premesse considerate strettamente attinenti alla sicurezza aeroportuale? Il Consiglio di Stato ha ritenuto fondate le ragioni della Geasar.
Confine caldo. I rappresentanti della società hanno sostenuto, invece, come la chiusura dell’accesso all’area parcheggi dell’Inps rappresenti un pericolo per la sicurezza dei pedoni: che sarebbero costretti, per raggiungere l’area di sosta dei mezzi pubblici e l’uscita dell’aeroporto, a percorrere una strada senza passaggio pedonale e pericolosa per la loro incolumità. La pronuncia del Consiglio di Stato sembra aver chiuso a favore della Geasar la battaglia giudiziaria, dopo che anche il Comune di Olbia, con un’ordinanza contingibile e urgente del 12 agosto scorso, per motivi di sicurezza e salvaguardia dell’incolumità pubblica, aveva disposto la chiusura di un tratto di strada, incluso un varco di accesso, che inizia in via degli Astronauti, dopo la caserma dei carabinieri, arrivando fino all’area commerciale che comprende il megastore “Globo”. Zona che era diventata una ricercatissima area di sosta per chi avesse voluto parcheggiare il proprio veicolo gratis, senza accedere nelle aree di parcheggio a pagamento dell’aeroporto.