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Olbia, tavolo regionale per salvare i 139 lavoratori della Clea a rischio licenziamento

Olbia, tavolo regionale per salvare i 139 lavoratori della Clea a rischio licenziamento

La Regione si è impegnata a convocare l'imprenditore entro la prossima settimana. Sostegno alla vertenza dal sindaco Nizzi e dai consiglieri regionali Meloni e Fasolino

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OLBIA. Adesione massiccia allo sciopero indetto dalla Cgil e dalla Cisl a sostegno dei 139 lavoratori della Clea, a rischio licenziamento. Questa mattina, 30 gennaio, a partire dalle 7, i dipendenti della lavanderia hanno organizzato un sit-in davanti al capannone della zona industriale. Solo 20 le persone che sono entrate al lavoro tra i fischi generali.

I lavoratori chiedono all'imprenditore Gianni Iervolino, di rinunciare ai licenziamenti. Le persone che lavorano alla Clea sono per lo più donne, sopra i 50 anni, che difficilmente potrebbero trovare un altro posto di lavoro.

Il corteo dei dipendenti, accompagnati dalla polizia e dai carabinieri, si è spostata davanti al municipio. Al loro fianco i consiglieri comunali di minoranza Carlo Careddu, Patrizia Desole, Ivana Russu; i consiglieri regionali Giuseppe Meloni e Giuseppe Fasolino; gli attivisti del Movimento 5 stelle con il capogruppo in Consiglio comunale Roberto Ferinaio.

Il sindaco Settimo Nizzi ha parlato ai lavoratori annunciando il proprio impegno a sostenere la vertenza. Impegno ribadito anche nell'incontro con la delegazione dei sindacati. "Cercherò subito di mettermi in contatto con la famiglia Iervolino - ha detto Nizzi -. La politica non può sostiturisi all'imprenditore ma può senibilizzarlo per risolvere la situazione".

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