La Nuova Sardegna

Olbia

Arrestano lo stalker e curano il bestiame

di Angelo Mavuli
Arrestano lo stalker e curano il bestiame

I carabinieri si sono trasformati in “pastori” per non far soffrire gli animali rimasti senza il padrone per due giorni

21 febbraio 2017
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TEMPIO. Prima lo hanno arrestato per stalking e rinchiuso in carcere, in attesa dell’udienza di convalida, e una volta smontati dal servizio, si sono recati nel suo stazzo, poco fuori Tempio, per accudire i suoi animali. Mucche, vitelli, maiali, galline, cani e gatti. Il gesto, mantenuto sotto riserbo del capitano Ilaria Campeggio, comandante da qualche mese della compagnia di Tempio (con già all’attivo alcuni operazioni importanti), è venuto alla luce dopo la scarcerazione dello stalker, assegnato agli arresti domiciliari con il permesso di uscire due volte al giorno, in ore prestabilite, per recarsi in campagna a accudire appunto i suoi animali.

Il comando di compagnia, pur con l’atteggiamento sempre riservato dei militari, ha comunque confermato la circostanza. Un gesto solidale, uno dei tanti, che in silenzio e con molta discrezione i militari dell’Arma compiono quotidianamente nell’adempimento del loro dovere, quando, il più delle volte, l’attenzione si concentra sull’arresto, la denuncia o la contravvenzione. E infatti non fanno mai rumore i contatti con le famiglie, con l’intento di evitare guai peggiori ad un figlio, le decise lavate di testa all’autore di gesti incivili, o il pacco viveri donato discretamente a chi, per necessità, si è trovato nell’occasione di impadronirsi di un chilo di pane senza pagare il dovuto. Questa volta, il gesto umanitario dei carabinieri si inquadra nell’ambito di una operazione contro lo stalkeraggio, (condotta la settimana scorsa, assieme alla polizia di Stato), durante la quale è stato arrestato in flagranza un uomo che dal 2012 molestava pesantemente la sua ex moglie.

I carabinieri che ben conoscevano, dalle perquisizioni domiciliari, quali conseguenze economiche disastrose l’assenza dell’uomo avrebbe potuto provocare nella piccolissima azienda curata solo da lui, dopo aver condotto lo stalker nel carcere di Nuchis, appena finito il loro turno di servizio, hanno indossato gli abiti civili e si sono recati nello stazzo dell’uomo. Qui dopo avere distribuito il foraggio alle mucche, hanno congiunto i vitelli alle loro madri, hanno munto le mucche prive di vitelli e le cui mammelle rigonfie di latte rischiavano di provocare una mastite.

Con il latte ricavato hanno dato da magiare ai maiali, hanno distribuito il mangime alle galline, hanno sfamato i cani e i gatti ed infine controllato tutti gli abbeveratoi in modo tale che nessun animale potesse in qualche modo soffrire la forzata lontananza del loro padrone. Così per due giorni, sino al momento in cui all’uomo sono stati assegnati i domiciliari con il permesso di recarsi per alcune ore nel suo stazzo. La storia dei “carabinieri pastori”, nel breve volgere di poche ore ha fatto il giro della città, suscitando commenti ammirati.

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