La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, turismo religioso da valorizzare tra itinerari spirituali e identità

di Tiziana Simula
Un momento del dibattito
Un momento del dibattito

Il tema al centro di una tavola rotonda e di una mostra itinerante organizzate da Regione e Geasar Tomasi (assessorato al turismo): «Grandi potenzialità, lavoriamo per rendere fruibili i cammini»

07 marzo 2017
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OLBIA. Non solo fede, ma percorsi dove la spiritualità si fonde con l’identità dei luoghi visitati. È il turismo religioso. L’altro turismo. Un segmento in crescita in Sardegna, come il turismo attivo, enogastronomico e culturale, sul quale la Regione punta per ampliare l’offerta turistica dell’isola. Il turismo religioso è stato ieri al centro di una tavola rotonda organizzata dall’assessorato regionale al Turismo e dalla Geasar, appuntamento ospitato all’Art port gallery, al primo piano dell’aeroporto “Costa Smeralda”, dove fino al 5 aprile sarà possibile immergersi nelle immagini della mostra itinerante sui luoghi di culto dell’isola e tra le 85 miniature in ceramica realizzate dall’artista sarda Antonella Ajò che riproducono le più suggestive chiese medioevali della Sardegna. Stimoli e input indirizzati ai passeggeri del “Costa Smeralda” che possono scoprire un volto diverso dell’isola, oltre il mare, fatto di un ricco patrimonio artistico religioso e itinerari immersi in contesti ambientali e identitari di grande suggestione, come testimoniano anche le immagini della mostra itinerante “Sardegna, un cammino tra identità, cultura e spiritualità”.

Gli itinerari dello spirito. La Sardegna ha grandi potenzialità sul fronte del turismo religioso. E la Regione sta lavorando per dare motore a questo attrattore. Ha istituito un registro dei cammini e dei pellegrinaggi e ora è impegnata a renderli fruibili, come ha spiegato Renato Tomasi referente della Regione del progetto “Turismo culturale e religioso”. I cammini dello spirito riconosciuti dalla Regione inseriti nel registro sono quattro: il cammino di San Giorgio vescovo di Suelli, di Santu Jacu, di Sant’Efisio e il cammino minerario di Santa Barbara. A questi, si aggiungono sei destinazioni di pellegrinaggio: la Gallura è presente con Luogosanto, poi, ci sono Laconi, Gesturi, Orgosolo, Galtellì e Dorgali. «Località che stanno già lavorando nella direzione di un turismo religioso», ha detto Tomasi. C’è infine una proposta progettuale dei tre ordini francescani per un percorso che mette in rete i principali conventi. Un percorso di conoscenza e introspezione di grande interesse.

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«Lo sforzo che ora stiamo facendo è rendere fruibili questi cammini – ha detto Tomasi – La prossima settimana sarà presentata la guida turistica del cammino minerario di Santa Barbara. Questo vuol dire che abbiamo raggiunto un grande obiettivo». All’incontro aperto dal direttore commerciale Geasar, Lucio Murru, che ha letto un messaggio con i saluti dell’ ex assessore al turismo Francesco Morandi, sono intervenuti l’assessore al turismo di Olbia Marco Balato e il vescovo di Tempio Ampurias Sebastiano Sanguinetti. Il vescovo ha invitato alla collaborazione, essendo la chiesa «custode di questo grande patrimonio», sollecitando anche un’adeguata formazione delle guide turistiche e maggiore cura e manutenzione dei beni. Al dibattito hanno portato la loro esperienza il giornalista Sergio Valzania, autore del libro “La via Lattea” sul cammino di Santiago, Nicola Ucci, direttore della Borsa del turismo religioso internazionale, Alberto Dragone, giornalista ed editore, Massimiliano Cossu, fondatore di Portale Sardegna, e il sindaco di Laconi, Paola Zaccheddu.

La mostra fotografica. Documenta le straordinarie potenzialità di attrazione turistica dell’isola: dalla magia del carnevale, agli antichi riti come i fuochi di Sant’Antonio, fino ai cammini ancora poco conosciuti ma di grande suggestione.

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