La Nuova Sardegna

Olbia

Una giornata all’insegna dell’accoglienza

Una giornata all’insegna dell’accoglienza

Calangianus, al raduno dei cresimandi le testimonianze di una madre siriana e di un giovane nigeriano

04 aprile 2017
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CALANGIANUS. Un lungo corteo festoso di 800 ragazzi e ragazze, cresimandi nei prossimi mesi nelle 40 parrocchie della diocesi, e di 400 accompagnatori (catechisti, genitori e padrini) ha vivacizzato la domenica di Calangianus. Convocati dall ’ufficio catechistico diocesano, diretto da don Paolo Pala per la Giornata diocesana dei cresimandi, questa realtà giovanile è stata prima accolta con squisita ospitalità gallurese nella palestra delle medie. Poi si è snodato un lungo serpentone in cui ogni gruppo portava striscioni e cartelli che si ispiravano all’idea guida della giornata “Un solo spirito, una sola famiglia”. I giovani hanno attraversato via Ferracciu per giungere alla parrocchiale che, pur capiente, non è stata sufficiente a contenere tutti i convenuti. Alcuni gruppi si sono sistemati nel sagrato. A far gli onori di casa il parroco don Umberto e il sindaco Giomartino Loddo.

Don Pala ha coordinato due significative testimonianze. Quella di Amin, una madre siriana e musulmana, ospitata dalla parrocchia della Maddalena con 4 figli (fra i 9 e 10 anni) e con il marito e un altro figlio in Germania che attende di riabbracciare; e quella di un ragazzo nigeriano, Samson, uno dei dieci minori ospiti in una struttura di Calangianus, sfuggito anche lui agli orrori della guerra. Entrambi, sollecitati da don Pala e don Deriu, hanno parlato dei personali drammi nella tragedia della guerra, ricordando i tempi in cui si viveva in pace fra popoli di religioni diverse e desiderando un futuro di pace per tutti. Testimonianze che il vescovo Sanguinetti ha valorizzato al meglio, all’omelia, collegando l’emozione che avevano suscitato in tutti i ragazzi presenti le esperienze raccontate, a quella emozione riscontrabile, nel Vangelo della domenica, da parte di chi assiste al miracolo della resurrezione di Lazzaro. E inoltre avendo davanti dei cresimandi non poteva non richiamare la testimonianza offerta dal giovane Samson,17 anni, che, cristiano, appena arrivato, ha subito voluto partecipare alla vita parrocchiale da ministrante straordinario per non dimenticare il sacrificio del padre che, per non aver accettato di abiurare la propria fede, è stato trucidato nella sua casa. Samson, alla fine della testimonianza, davanti agli applausi dei presenti, vinto dall’emozione, si è rifugiato piangendo tra le braccia del vescovo che lo ha abbracciato e consolato. Alla fine è ripresa la marcia per arrivare al padiglione fieristico ove parrocchia e Comune hanno offerto il pranzo. (p.z.)

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