La Nuova Sardegna

Olbia

Ambulanti in spiaggia: una sforbiciata 

di Dario Budroni
Ambulanti in spiaggia: una sforbiciata 

L’amministrazione ha deciso la linea dura: le autorizzazioni ridotte da 200 a 58. Divieto di vendere cibi e bevande

01 luglio 2017
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OLBIA. Tra sdraio e ombrelloni si aggireranno meno ambulanti. L’amministrazione comunale ha deciso di dare un taglio al numero delle licenze. Fino allo scorso anno gli autorizzati erano 200, mentre adesso diventano 58. Inoltre ciascun venditore ambulante potrà operare in una sola spiaggia e non potrà vendere né cibi né bevande. E quindi addio al cocco fresco e anche alle granite alla frutta. La novità è scritta nel Regolamento delle attività esercitate sulle aree del demanio, approvato giovedì dal consiglio comunale. A presentarlo è stato l’assessore all’Urbanistica Angelo Cocciu: «In questo modo renderemo le spiagge più fruibili e garantiremo una maggiore sicurezza». Il centrosinistra, invece, si è astenuto.

Meno ambulanti. Il Comune ha suddiviso le sue spiagge in tre macro aree: nord, centro e sud. Per ogni spiaggia esiste un limite massimo di licenze: 1 a Razza di Juncu, 2 alla Rena Bianca, 1 a Portisco, 2 a Punta Asfodeli, 3 tra Contra Ira e spiaggia Ira, 1 a Rudargia, 1 a Punta Lepre, 1 alla spiaggia dei sassi, 6 a Marinella, 2 a Bados, 3 tra Mare e Rocce e Pellicano, 7 tra Pittulongu e lo Squalo, 10 alle Saline, 5 a Marina Maria, 3 a Bunthe, 3 a Li Cuncheddi, 3 a Porto Istana, 1 a Porto Spurlatta e 2 a Tavolara. «Abbiamo appurato che nelle spiagge operavano troppi ambulanti – spiega l’assessore Angelo Cocciu -. Spesso si sono verificate situazioni poco piacevoli, come delle risse tra venditori, e in più l’alto numero di ambulanti disturbava i bagnanti. Quindi abbiamo deciso di regolamentare il flusso».

Niente cibo. Le nuove regole entreranno in vigore fin da subito. In questi giorni gli ambulanti dovranno presentare le domande e alla fine sarà redatta una graduatoria. Tutti gli abusivi, cioè coloro senza autorizzazione, andranno incontro a una sanzione, che va da 2.500 a 15mila euro più la confisca dell’attrezzatura e della merce. Inoltre gli ambulanti potranno operare soltanto a piedi, senza ausili musicali e avranno il divieto di disturbare i bagnanti con grida e schiamazzi. «Si potrà vendere tutto, tranne il cibo per via delle norme sanitarie», specifica Angelo Cocciu.

I dubbi del centrosinistra. La Coalizione civica non boccia l’idea di fondo, ma ha alcuni dubbi sull’applicabilità della regola relativa alla distribuzione delle licenze per ogni spiaggia. E per questo si è astenuta. «È giusto disciplinare la vendita, perché i bagnanti hanno il diritto di stare in spiaggia in tutta tranquillità – spiega Ivana Russu del Pd –. Però non condividiamo l’idea di un singolo bando per ogni singola spiaggia. Sarebbe stato meglio un bando unico, perché è davvero difficile che gli ambulanti non si spostino dalle zone assegnate. Questa regola è poco applicabile». L’assessore Cocciu la pensa diversamente: «Se avessero la possibilità di operare senza limiti, andrebbero tutti nelle spiagge più gettonate». Hanno votato con la maggioranza, invece, Vanni Sanna e Davide Bacciu.

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