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teatro alla maddalena  

Donne sul “Filo rosso della memoria”

Donne sul “Filo rosso della memoria”

LA MADDALENA. Si è tenuto alla Maddalena lo spettacolo teatrale “Il Filo rosso della memoria” della compagnia SideraTeatro. Coinvolgente e appassionante l'interpretazione e il lavoro delle quattro...

06 agosto 2017
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LA MADDALENA. Si è tenuto alla Maddalena lo spettacolo teatrale “Il Filo rosso della memoria” della compagnia SideraTeatro. Coinvolgente e appassionante l'interpretazione e il lavoro delle quattro attrici della compagnia: Barbara Mangano, Antonella Salvatore, Chiara Capitani, Elena Michielin, accompagnate dalla straordinaria voce di Giorgia Frisardi cantante e organettista. Le protagoniste della serata maddalenina hanno saputo raccontare, mimare, cantare un pezzo di storia isolana, nazionale ed internazionale. Storie con protagoniste volitive e passionali che anticipano i tempi con la dialettica e le idee innovatrici, storie di eroine, volti di donne cancellate dalla storia. Si crea un passaggio temporale tra le epoche, con la lettera che Cristina Trivulzio di Belgioioso scrive nel 1866 alle donne del futuro, mentre le cinque attrici parlano vis-à-vis, alle donne moderne che le ascoltano in platea, confidenze, quasi consigli, un intercalare di toni, che invitano le donne adulte, le ragazze e le bambine presenti a ricordare le lotte del passato, perché, dimenticare, equivale ad aprire la porta alla possibilità di perdere i diritti che oggi ci sembrano così naturali, e che invece sono costantemente minacciati e rimessi in discussione da diverse culture, religioni e politiche. Ma non solo donne sul palco, la piazza trasformata in una tribuna politica ha accolto Andrea Bebbu nelle vesti del Morelli, un politico sostenitore della causa femminile per cui Garibaldi, interpretato da Angelo Mangano, nutriva una profondo stima. L’attrice maddalenina Barbara Mangano, da un anno nella rosa dirigenziale del Panathlon Club, ha dato vita a un insolita Anita, una giovane che ha dovuto mostrare la forza e il coraggio di cambiare la visione di un mondo maschilista, una ragazza che da sola ha difeso la sua onorabilità da un tentato stupro di un amico di famiglia. Una donna che dà voce a tante donne che ancora oggi vivono nella violenza psicologica e fisica, un Anita che le sprona ad uscire dalla paura e dalla vergogna di parlare.

Ma lo spettacolo è stato soprattutto l'occasione per festeggiare i 250 anni di storia della città di La Maddalena. (a.n.)

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