Incendio pericoloso, un arresto
Bosniaco sorpreso dai carabinieri mentre brucia la guaina isolante di fili di rame
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OLBIA. Stava bruciando materiale pericoloso ma i carabinieri lo hanno sorpreso sul fatto e arrestato. Si tratta di un giovane bosniaco di 25 anni, condannato a 11 mesi ma rimesso in libertà per aver patteggiato.
I militari della stazione di Olbia Poltu Quadu, impegnati in un servizio di controllo, l’altro ieri sera hanno notato del fumo provenire da un’area vicino al campo nomadi in località “Conca Onica”. Si sono avvicinati in modo da non essere notati per poter cogliere sul fatto l’autore dell’incendio. «Ormai periodicamente si verificano incendi di materiale pericoloso, quasi sempre cavi elettrici, pneumatici o, comunque, materiale plastico, che vengono fusi per poter estrarre il metallo da vendere a peso - scrive il comando provinciale in una nota - , ma nella maggior parte dei casi diventa difficile individuare l’autore sul fatto per la presenza di un “palo”. Questa volta qualcosa non ha funzionato perché i carabinieri hanno individuato e arrestato Mehmed Seferovic, mentre era intento a bruciare la guaina isolante di un groviglio di fili di rame del peso di circa 50 chili. La tecnica di bruciare il materiale isolante che avvolge il metallo viene utilizzata per velocizzare le operazioni di bonifica e ottenere, in poco tempo e senza fatica, il rame che, considerato l’elevato valore economico, sarebbe stato rivenduto con ricavi consistenti. Ovviamente i fumi prodotti dalla combustione del materiale plastico causano un elevatissimo danno per la salute pubblica e per l’inquinamento ambientale». Trattenuto in camera di sicurezza, Seferovic (arresto convalidato) è stato poi processato per direttissima.
I militari della stazione di Olbia Poltu Quadu, impegnati in un servizio di controllo, l’altro ieri sera hanno notato del fumo provenire da un’area vicino al campo nomadi in località “Conca Onica”. Si sono avvicinati in modo da non essere notati per poter cogliere sul fatto l’autore dell’incendio. «Ormai periodicamente si verificano incendi di materiale pericoloso, quasi sempre cavi elettrici, pneumatici o, comunque, materiale plastico, che vengono fusi per poter estrarre il metallo da vendere a peso - scrive il comando provinciale in una nota - , ma nella maggior parte dei casi diventa difficile individuare l’autore sul fatto per la presenza di un “palo”. Questa volta qualcosa non ha funzionato perché i carabinieri hanno individuato e arrestato Mehmed Seferovic, mentre era intento a bruciare la guaina isolante di un groviglio di fili di rame del peso di circa 50 chili. La tecnica di bruciare il materiale isolante che avvolge il metallo viene utilizzata per velocizzare le operazioni di bonifica e ottenere, in poco tempo e senza fatica, il rame che, considerato l’elevato valore economico, sarebbe stato rivenduto con ricavi consistenti. Ovviamente i fumi prodotti dalla combustione del materiale plastico causano un elevatissimo danno per la salute pubblica e per l’inquinamento ambientale». Trattenuto in camera di sicurezza, Seferovic (arresto convalidato) è stato poi processato per direttissima.