Abusò della figlia: 8 anni di carcere
La Cassazione conferma la condanna di uno straniero residente a Budoni. Maltrattava anche la moglie
OLBIA. Aveva abusato della figlia quando era adolescente. Anni di violenze sessuali nei suoi confronti e di maltrattamenti verso la moglie, costretta a subire ogni sorta di sopraffazione. Dopo essere stato condannato in primo grado e in secondo grado, anche la Cassazione ha confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello a carico di un cittadino straniero residente a Budoni.
Per la donna e le sue due figlie, assistite dall’associazione antiviolenza “Prospettiva donna”, la fine di un incubo. L’uomo era stato condannato nel maggio del 2016 dal gip del tribunale di Nuoro a 8 anni di reclusione per violenze sessuali continuate e reiterate ai danni della figlia, allora 13enne, e per maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie, oltre al risarcimento dei danni a favore delle parti lese: moglie, figlia e Associazione antiviolenza che si erano in quella sede costituite parti civili con l’avvocato Delia Serra (foto sotto).
Il gip di Nuoro aveva anche disposto che, a pena espiata, venisse applicata per un anno la misura di sicurezza del divieto di dimora nel comune frequentato dalla figlia abusata e di avvicinamento ai luoghi frequentati dai figli, e di svolgere lavori a contatto coi minori, oltre all’obbligo di informazione agli organi di polizia dei suoi spostamenti.
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La sentenza del gip era stata impugnata davanti alla Corte d’Appello di Sassari che, condividendo pienamente le conclusioni formulate dal giudice di primo grado, aveva confermato la sentenza. Il procedimento penale è arrivato al terzo grado di giudizio: anche la sentenza di secondo grado è stata impugnata dall’imputato davanti alla Corte di Cassazione. Che, due giorni fa, ritenendo inammissibile il ricorso, ha confermato la sentenza pronunciata in Appello. (t.s.)