La Nuova Sardegna

Olbia

Si rinnova l’intesa tra l’Ute e i detenuti

Si rinnova l’intesa tra l’Ute e i detenuti

Si è concluso l’anno universitario che coinvolge 46 ospiti del carcere di Nuchis

21 maggio 2018
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TEMPIO. È terminato l’anno accademico dell’Ute di Tempio. L’atto conclusivo ha coinvolto i 46 ospiti della casa di reclusione di Nuchis iscritti alle attività dell’Università delle terza età. Alla loro presenza, sono state tirate le somme dell’attività svolta e fatto un bilancio anche in prospettiva delle nuove iniziative che potrebbero venire a breve intraprese. Tra queste c’è, ad esempio, la realizzazione del progetto "Il verde intorno a noi" che risponde ai desideri degli iscritti Ute della casa di reclusione, i quali saranno impegnati in attività di piantumazione e cura delle essenze. Anche per questo la direttrice della struttura penitenziaria, Caterina Sergio, ha avuto parole di elogio e ringraziamento per i volontari dell’Ute, sottolineando l’importanza del rapporto di collaborazione. Così è stato anche per Lina Rosa Antona, presidente dell’Ute, e per il suo direttivo. L’occasione è servita per rinnovare l'impegno e auspicare la continuazione dell'attività, ma anche per tastare il polso sugli argomenti e le discipline che potrebbero essere maggiormente gradite dagli iscritti di Nuchis. «I temi trattati nel corso dell'anno – dichiara Antona – hanno spaziato in vari ambiti, tra cui l'ambiente naturalistico sardo e gallurese, ma anche la storia del cinema, con un riguardo particolare ai lavori dei nuovi registi sardi». Temi che fanno comprendere quanto i corsisti detenuti siano interessati a saperne realmente di più sulla terra che in un certo senso li ospita. Si tratta di temi e interessi di cui è a conoscenza il direttivo Ute di Tempio, visto che la collaborazione tra l’associazione e il carcere dura ormai da cinque anni. Un lasso di tempo significativamente lungo che ha una ragione nel fatto che l’Ute diretta da Lina Rosa Antona sia stata tra le prime sigle dell’associazionismo gallurese a offrire servizi e possibilità collaborative alla casa di reclusione di Nuchis, accogliendo l’appello di Carla Ciavarella che ha diretto la struttura sino al mese di gennaio di due anni fa. (g.p.).

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